CATTLEYA, DEBORA C. TEPES. Recensione in anteprima.


Titolo: Cattleya
Autore: Debora C. Tepes
Editore: Self publishing
Pubblicazione: 18 dicembre 2018
Genere: Mafia romance
Prezzo: € 2,99 ebook

Cattleya, è così che mi chiamava lui, come le orchidee che accarezzavo con dedizione.
Ma i miei petali sono stati brutalmente strappati, lasciandomi spoglia e impaurita.
Lui si è nutrito di me fino all’ultimo respiro, lui mi ha ingannata senza pietà, lui ha implorato il mio perdono.
Sono trascorsi due anni e ora l’immagine riflessa allo specchio è quella di un’altra donna.
Coraggiosa come una leonessa.
Potente come il vento.
Intoccabile come Dio.
Non sono più una fragile orchidea, ora sono una grandiosa Reina. Mi riprenderò ciò che mi spetta, scenderò a patti con il diavolo, mi sporcherò le mani di sangue.
E otterrò la mia vendetta.

ATTENZIONE: possibili spoiler sul primo volume della serie, Javier

Metabolizzare un abbandono ha quasi la stessa valenza di accettare la morte di una persona amata, l'unica differenza è che l'abbandono è un gesto volontario, la morte no. L'abbandono non si perdona, la morte devi perdonarla per forza. 
A volte l'odio e l'amore sono due facce della stessa medaglia. A volte l'amore è vendetta, dolore, ripicca. Altre volte è un ricordo, un miraggio, una speranza che sfugge ogni volta dalle mani lasciando amarezza e delusione. Javier e la sua Cattleya ne hanno viste tante, vissute altrettante nella loro giovane vita. Agente della DEA sotto copertura lui, figlia di Julio Solano, il più potente narcotrafficante della Colombia, lei. Un uomo e una donna con obiettivi diversi, con una storia diversa. Eppure si sono desiderati, amati, distrutti. Si sono avvicinati sfidando il pericolo, l'hanno fatto senza paura, perché quello che gli diceva il cuore era più forte di ogni cosa. Poi il sogno si è infranto come fragile cristallo. 
Yamile ha tradito la sua famiglia per lui. Ha fatto finire dietro le sbarre suo padre, l'uomo che nonostante tutto l'ha sempre protetta, e suo fratello maggiore. Lo ha fatto per amore, perché Yamile è innocente, pura, vera. Le cose, però, non sono andate come la ragazza sognava. Il suo futuro non era con Javier, lui ha scelto il lavoro lasciandole un vuoto immenso nel cuore.
Li abbiamo lasciati con un grosso punto di domanda, senza sapere cosa ne sarebbe stato del nostro amatissimo e temutissimo agente. Siamo state mesi e mesi a crogiolarci nel dubbio e nell'attesa. Finché non è arrivato Cattleya, il romanzo in cui si chiudono i conti, in cui il bene vince sul male una volta per tutte, o forse no... 
Il percorso da compiere è lungo e pieno di ostacoli. Se Javier mi era sembrato un romanzo machiavellico e ricco di suspense, Cattleya ha saputo essere il suo degno sequel. Ancora più ricco di eventi, personaggi secondari nuovi e suspense. Ancora più pericolo, ancora più bastoni tra le ruote per i nostri protagonisti, ancora più intrecci.
Debora C. Tepes torna a fare la magia: mi lascia a bocca aperta capitolo dopo capitolo con il desiderio di bere in un unico sorso l'intera storia ma al tempo stesso di godermi parola dopo parola, capitolo dopo capitolo, fino a centellinare ogni virgola.
Amare è fidarsi, anche quando inconsciamente sai che l'altra persona ti pugnalerà ancora una volta.
I ruoli si sono invertiti: stavolta ad aprire le danze è lei, la Reina, Cattleya. Non è più il fiore puro e incontaminato di un tempo; questa è la sua vendetta, queste sono le pagine dedicate al suo riscatto e alla sua vendetta. Questo secondo romanzo è interamente dedicato a lei e alla sua rinascita. 
La vedremo riprendere in mano l'intera situazione, donna per la prima volta. La vedremo camminare a testa alta tra i criminali, portare avanti l'impero di suo padre che era stato smantellato, prendersi cura del suo bene più prezioso, la sua bambina. 
Una Yamile nuova, inedita e con gli attributi. Una Yamile che ha avuto tutto il mio sostegno, ma fino a un certo punto. 
Se c'è una cosa che i personaggi di questa storia della Tepes sanno fare è conquistare il lettore facendolo sentire parte della storia. Mi sono schierata con loro e contro di loro, sono stata prima dalla sua parte e poi da quella di Javier. Sono ritornata sui miei passi, ho sofferto insieme a loro e mi sono anche commossa. E sì, ho stimato la piccola Cattleya per la donna che è diventata. L'ho ammirata per il coraggio e per le scelte, pur non condividendole del tutto. Ho odiato e disprezzato Javier, perché il senso di giustizia e del dovere è stato a volte troppo forte, così forte da renderlo cieco di fronte all'amore e alla famiglia. Ho sentito l'insano bisogno di picchiarlo quando ha sputato in faccia alla sua Cattleya le peggiori cattiverie. L'ho giudicato pazzo, fuori di testa, malato. Ho puntato il dito contro di lui, ma come succede nei migliori mafia romance, alla fine ho cambiato idea. Quando il potere è tornato nelle mani di Yamile ho desiderato che potesse perdonarlo. Gli uomini sbagliano, Javier è fin troppo testardo e orgoglioso, ma il suo cuore è puro, esattamente come quello dell'unica donna di cui si sia mai innamorato. 
Il pensiero di lei è una costante, è la più invalidante delle ossessioni, mi striscia sottopelle come il felpato movimento del cobra reale, pronto ad azzannarmi e a iniettarmi il suo veleno mortale. E la sensazione è esattamente quella: bruciore acuto, fremiti violenti, vertigini, intorpidimento degli arti. 
Nonostante gran parte del romanzo sia basata sull'azione e sulla suspense, le sfumature romance non mancano. L'amore che Yamile e Javier provano è un fuoco che impiega pochissimo a divampare. È presente in ogni sguardo, in ogni parola, in ogni tocco fugace che si scambiano. Le loro bocche gridano odio e vendetta, i loro cuori si tendono per sfiorarsi e tornare a battere. 
È tutto così violento e dark in superficie, quanto estremamente romantico in fondo. Basta saper guardare oltre l'apparenza, basta entrare in sintonia con loro per cogliere ogni sfumatura, anche la più sottile. 
Sono stata fortunata: sono riuscita a entrare nelle loro vite e nelle loro anime. Javier e Yamile mi hanno arricchita e svuotata, mi hanno irretita e conquistata. Sono stata preda del loro amore pericoloso, proibito e impossibile da combattere. 
Javier è l'agente che abbiamo già conosciuto. Le vicende accadute nel romanzo dedicato a lui non hanno cambiato di una virgola la sua tempra: è sempre duro, cocciuto, intraprendente. Crede fortemente nei suoi ideali, nonostante si sia innamorato della donna "sbagliata". Persegue gli stessi obiettivi di sempre, come se non fosse cambiato niente, quando invece è cambiato tutto. Tra le pagine si anima e prende vita, diventa a tutti gli effetti un uomo, con le sue debolezze e i suoi punti di forza. 
Mi sono accorta di aver amato follemente - più di quanto credevo - Javier non dopo aver terminato la lettura né mentre mi accingevo a scrivere la recensione. Me ne sono accorta dopo, nei mesi successivi, quando bastava un'immagine su Internet, un riferimento al romanzo beccato su Facebook per chiedermi come l'autrice avrebbe continuato la loro storia e quando avrei avuto il seguito tra le mani. Ogni cosa mi riportava a Yamile e Javier. Cattleya è, se possibile, un gradino più su. Un lavoro affinato, il seguito "bomba". La suspense, l'amore e il pericolo sono triplicati, proprio come le emozioni. 
Sono stata un po' Yamile e un po' Javier, ma ho sempre tifato per loro insieme. Ho sempre sognato il lieto fine e mi sono fidata ciecamente di Debora: sapevo che sarebbe arrivato, anche se dopo pagine di macerie. 
Dovete leggere Javier e Cattleya se amate i mafia romance, le storie adrenaliche ed erotiche, quelle che sono come dieci giri sulle montagne russe senza mai una pausa. Quelle che tolgono il sonno per arrivare al finale il più presto possibile e che una volta finite non volete far altro che ricominciare da capo. Quelle che restano sempre un po' dentro, quelle grandi, impossibili, assurde, immense. Quelle che solo a leggerle su carta fanno venire i brividi e regalano emozioni forti. 
Javier e Cattleya: luce e buio, giorno e notte, bene e male. Amore e odio. 
Amore che vince sull'odio. 
Che meraviglia!





#1, Javier (recensione)
#2, Cattleya


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