«Cos’altro hai sentito sul mio strip club?» «Ho sentito che c’è un’altra sala dove fate tutti cose kinky» aveva risposto il ragazzo, farfugliando intimidito. «Sai perché questo club è chiamato così? Il nome proviene da Il nastro di Möbius. È un’illusione ottica. Sembra che abbia due lati, ma in realtà ne ha uno soltanto» «Non capisco ma mi hai incuriosito» «Allora seguimi. Sarò la tua guida turistica all’inferno!».
E così Kingsley, “Le Roi”, il sovrano incontrastato del regno sommerso del bondage, aveva fatto scoprire i piaceri della carne ad un giovane biondino inesperto, appena conosciuto nel suo locale. E ne era uscito appagato. Una volta rientrato a casa, però, aveva trovato qualcuno ad attenderlo. No, non qualcuno. Ma lui, Søren.
Kingsley aveva quasi perso la speranza di rivederlo. Negli anni si erano causati fin troppo dolore a vicenda, e qualcuno aveva finito per pagare il prezzo più alto per i loro segreti. Ma questo riguardava il passato. Adesso tra loro, probabilmente, sarebbe andata meglio. Kingsley gli avrebbe dato il suo cuore, il suo corpo e la sua anima, e questa volta non avrebbe chiesto niente in cambio. Ma non avrebbe più accettato di doversi nascondere, era ora di finirla con le bugie e i segreti inconfessabili. Non ne poteva più.
Quando finalmente puntò gli occhi su Søren e lo vide in tutta la sua gloriosa bellezza, si rese conto che l’uomo non era più lo stesso. Qualcosa in lui era cambiato.
E la scena qui narrata dall’autrice è indescrivibile. Semplicemente perfetta!
Kingsley lo fissò, incredulo. Tutto, ma non quello. Qualsiasi speranza ci fosse stata nel suo cuore un istante prima, di ritornare insieme a lui, si infranse e morì in un baleno, “come l’ultima nota vagante di una sinfonia”.
Ma nonostante la verità scioccante che gli si palesava davanti, l’antico desiderio che nutriva per Søren riprese a scorrergli nelle vene, riversandosi nel cuore. Non c’era modo di fermarlo. Incontrò gli occhi del pianista biondo, rilasciò il respiro che aveva trattenuto e riuscì a dire soltanto: «Mon Dieu…»
Søren era diventato un padre Gesuita, ma perché adesso era lì? Kingsley era stordito per lo shock. Se teneva gli occhi chiusi, riusciva ad andare indietro nel tempo, a undici anni prima, quando si trovavano nell’eremo, soli ma insieme, due amanti appassionati e inseparabili.
L’autrice, regina del kinky romance, in questa parte del romanzo ha fatto davvero un gran bel lavoro nel descrivere in modo vivido ed emozionante l’antico struggimento di Kingsley, un uomo dissoluto e lussurioso, che nel tempo ha cercato semplicemente di obnubilare la sua mente attraverso donne, uomini e alcool, al solo fine di poter dimenticare Søren, l’amore della sua vita. Ma senza avere successo.
Il romanzo prosegue con la rivelazione degli inimmaginabili retroscena che hanno preceduto la nascita dell’Ottavo Cerchio, il più famoso club BDSM di New York, dove i clienti possono vivere liberamente la propria sessualità senza dover incorrere in alcun limite o pregiudizi, grazie alla volontà di Kingsley di riuscire realizzare un vecchio progetto frutto di un’importante promessa fatta col cuore.
Mi è piaciuta molto la metafora della famosa storia che nella Bibbia è conosciuta come Il giudizio di Salomone. La Reisz ha ben saputo integrarla nel racconto come una morale. Del resto è nota la sua abilità nel trattare temi importanti e attuali, come ad esempio il fanatismo religioso, in modo diretto e con maestria, frutto di ricerche e un buon livello di preparazione.
Questo sesto volume della serie, potente e dissacrante, racconta di un’amicizia vera, profonda e leale, ma anche di un amore che dura nel tempo, passionale e intenso, sul quale i due protagonisti riversano tutta la propria devozione. Un amore assoluto e devastante, carico di tormento ma capace di superare ogni genere di pregiudizi e falso perbenismo.
Vicky Sp
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