UNDRESSED, MOLOKO BLAZE. Recensione in pillole di Vicky Sp.


Titolo: Undressed
Autore: Moloko Blaze
Serie: Undressed #1 (novella)
Editore: Self publishing
Pubblicazione: 10 febbraio 2018
Genere: Erotic romance
Prezzo: € 0,99 ebook; € 7,59 cartaceo


«Entra, forza. Sei in ritardo di almeno dieci minuti.» Parole implacabili per un tono implacabile. «Ho cacciato via la modella precedente per i suoi ritardi e la sua maleducazione. Non farmi pentire già dal primo giorno.»

Mi guardai intorno, in cerca di uno spogliatoio. Non ne trovai. Ciò che mi balzò agli occhi però era la serie di quadri di persone nude, uomini e donne, in pose trasgressive, nei toni di colore che sembravano ispirarsi alla pop art. Le ragazze, senza nulla addosso, erano umiliate e sottomesse nelle posizioni più perverse che avessi mai visto. Io avrei dovuto fare… questo?
E poi lo sentii, secco come una frustata sulla schiena, l'ordine a cui, da oggi in avanti, avrei obbedito ogni singolo giorno, per molto, moltissimo tempo.
«Sali su quella pedana e togliti i vestiti.»

Il mio nome è Charlotte e sono nei guai.
Non credevo che a diciannove anni sarei arrivata a questo, lontana da casa, indebitata e senza alcuna speranza di pagare l’affitto. Posare senza veli di fronte a due misteriosi artisti per racimolare un po' di soldi mi era sembrata una soluzione rapida, un lavoretto semplice.
Invece mi ritrovo rinchiusa dentro questo appartamento decadente da settimane, con il mio cuore che appartiene a uno di loro e il mio corpo in balia di entrambi: James La Salle e Robin Delacroix, i miei padroni, i miei demoni, i miei angeli, i carcerieri della mia anima. Eppure, non mi sono mai sentita così libera prima d’ora. 

Nei bassifondi della peccaminosa New Orleans, un'atipica storia di amore, arte e perversione.

“Undressed” è la prima di una serie di avventure che avranno come protagonisti la giovanissima e irriverente Charlotte, il suo capo e padrone James La Salle, il loro sensuale amante dalla pelle scura Robin Delacroix.


ATTENZIONE
Questa novella contiene scene di sesso esplicite. Se ne consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole.



Charlotte era una giovane donna di diciannove anni, sola al mondo, che amava frequentare un corso di scultura, sua grande passione. Aveva appena perso il lavoro quando le si presentò una bizzarra opportunità: posare per due artisti esuberanti, in  cerca di una modella da ritrarre. 
Quando si recò al provino, ebbe un ripensamento. Avrebbe dovuto spogliarsi di fronte a loro? Non era come in classe dove la modella di solito arrivava con una vestaglia e si sistemava su una poltrona, o su un divano. No, le cose stavano diversamente, e se ne rese conto subito. 
James La Salle non la guardava mentre le spiegava come si sarebbero svolte le sedute, perché valutava le dimensioni delle tele per selezionare quella che avrebbe usato per Charlotte, mentre lei, a fatica, stava in equilibrio traballante sulle sue gambe, imbarazzata più che mai. 
Al contrario del pittore che l’aveva accolta in modo fin da subito misterioso, come a voler nascondere le sue reali intenzioni, le venne incontro un ragazzo affascinante, che aveva i capelli scuri come la notte, ben abbinati a una carnagione color caffè latte, tipica delle persone creole. Era Robin Lacroix. 
Se i modi di James La Salle erano a dir poco ruvidi e un po’ snob, quelli di Robin invece erano un bel mix di galanteria e tenerezza.
Il giovane le fece strada verso la pedana al centro dello studio, illuminata da luci soffuse che creavano l’atmosfera fumosa tipica delle case di piacere di inizio Novecento. I teli arabescati disposti sul vecchio triclinio, gli spessi cuscini floreali e le candele accese tutt’intorno arricchivano la messa in scena.
Come se fosse vittima di uno strano incantesimo, lì, in mezzo ai suoi due “padroni”, non fu capace di ribellarsi, riuscendo solo ad obbedire alle loro richieste. L’avevano soggiogata con i loro sguardi, le parole, con la forza della loro anima più che quella delle loro mani:
«Charlotte, non vogliamo solo il tuo corpo. Vogliamo tutto. Vogliamo la tua vita, vogliamo la tua anima. Non tutti ce l’hanno un’anima degna di essere raccontata, ma tu sì. Tu ce l’hai ed è bellissima.»
La Salle stava creando un’intera serie chiamata “La bambola nuda”, di cui lei era la sola e unica protagonista. Tutto ciò che Charlotte sapeva era che questa serie assorbiva La Salle giorno e notte. Nello studio la faceva spogliare di fronte a lui e a Robin con quel modo perverso di dire e fare qualsiasi cosa, ma poi era nella solitudine della sua stanza che finiva il lavoro. Lontano da lei e da Robin, forse più vicino a se stesso.
Ma Charlotte era ancora restìa a mostrare ai due artisti la sua vera natura, fatta di molte cicatrici che le ricoprivano l’animo, e non solo. Forse era solo puro istinto di protezione verso sé stessa, o perché i demoni del passato non l’abbandonavano mai del tutto. 
«Vedi Charlotte, non si tratta di bellezza o meno, hai qualcosa, lo vedo, ma devi aprirti. Devi lasciarti andare, per farmi capire cos’è.»
In qualche modo, la ragazza riuscì a comprendere cosa volesse dirle James. L’uomo la intrigava, moltissimo, si fidava di lui e le faceva piacere assecondarlo. In fondo erano solo corpi, di questo si trattava, doveva solo abbattere le proprie inibizioni. 
Giorno dopo giorno, Charlotte stava scoprendo la sua vera natura grazie ai suoi due angeli. 
Soprattutto James, aveva plasmato i suoi contorni su una tela, ma la stava plasmando anche nella realtà. La stava trasformando, facendola riemergere dai cumuli di stracci in cui si era nascosta per tutta la vita. 
Ed era come con le sue amate sculture: stava scalfendo la pietra pezzo per pezzo, facendo emergere la donna che vi era sotto.
Non sapeva cosa le stesse succedendo, ma in quelle settimane trascorse nell’appartamento degli artisti, vivendo in loro compagnia e subendo il loro fascino perverso, aveva cominciato a fantasticare su loro tre e sulla famiglia che si stava ricreando a New Orleans. 
Ma James e Robin la tenevano all’oscuro di una parte segreta della loro vita, quella riferita al Salon, un Club molto esclusivo che i due uomini amavano frequentare abitualmente. E questo le dava molto molto fastidio. Era come se la stessero tenendo fuori dal loro mondo, celando i loro reali bisogni.
«Il Salon non è un semplice Club. È uno stile di vita, un’educazione, un credo. E tu non sei ancora pronta». 
La Salle, in quell’ ambiguo e perverso rapporto a tre, era il regista silenzioso che muoveva i suoi attori come se fossero estensioni di sé. Charlotte e Robin appartenevano solo a lui, e a nessun altro. Era lui il loro unico padrone, colui che li plasmava a proprio piacimento.
Charlotte voleva considerarsi la donna di James, come lui aveva previsto quando aveva dipinto le sue forme e la sua anima sulle tele, fin dalla prima seduta. Era dunque in quel modo che l’artista la vedeva, come una bambola nuda da posizionare a proprio piacimento, un burattino privo di volontà, privo di anima. 
Undressed è una breve novella, molto erotica, che termina con un colpo di scena inaspettato che riguarda le scelte della protagonista. Le scene intime sono alquanto esplicite ma mai volgari, e il gioco di sottomissione dei due artisti sfocia in un atto di liberazione dell’animo tormentato e profondamente ferito di Charlotte, che trova in essi e nel loro dominio, una personale forma di espiazione. Continuerò a leggere la serie, mi sono appassionata alla storia di Charlotte e dei suoi due uomini. Non vedo l'ora di saperne di più!
Vicky Sp 


UNDRESSED SERIES
#1, Undressed (novella)
#2, Untold
#3, Undefined

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