COLPA DELLE FATE, DORA L. ANNE. Recensione in pillole di Vicky Sp.


Titolo: Colpa delle fate
Autore: Dora L. Anne
Editore: Self publishing
Pubblicazione: 26 giugno 2020
Genere: Contemporary romance
Prezzo: € 2,99 ebook


Esiste l’amore senza etichette? Quello che arriva come un tornado, ti schioda da terra e ti rende libero dalle catene?
Adriel, a diciannove anni, non si è mai posta questo problema. Cantare è la sua vita. Poi un incidente cambia tutto. La famiglia e la voce vengono a mancare in un colpo solo. E, come se non bastasse, si ritrova catapultata nelle grinfie di Reed, socio del padre, che viene nominato suo tutore per il tempo necessario a definire la situazione.


Alcune battaglie rendono indistruttibili. Altre invece travolgono tutto, tanto che rimanere in piedi è impossibile.
È così che si sente la nostra protagonista.
Fragile. Sola. Incompresa.
Non è facile decifrare le ragioni del cuore, specialmente quando vent’anni di differenza sembrano troppi. E le malelingue tante.
O forse no? Forse l’amore ha un linguaggio universale per tutti. Basta chiudere gli occhi e lasciarsi cullare dai sogni.

Adriel è una giovane ragazza che ama la musica e adora cantare. A causa di un evento grave e imprevisto, viene affidata a un tutore, Reed Chambers, amico e socio di suo padre, un affascinante uomo d’affari di circa quarant’anni, che dovrà prendersi cura di lei.
Reed è uno scapolo convinto, senza alcun legame affettivo, e che ama la bella vita. Quando Adriel arriva davanti la sua villa ne resta impressionata: è immensa, lussuosa e piena di sfarzo. “Benvenuta all’Inferno”, è quello che pensa la giovane, triste e abbattuta perché non è per niente contenta di doverci vivere. 
Sembrerebbe che nessuno sia presente ad accoglierla, probabilmente il padrone di casa non dev’essere contento di fare da balia a una ragazzina in virtù di chissà quale accordo. Poi però lo vede, bello e affascinante, dall’aria impetuosa e leggermente infastidito. L’aiuta ad entrare, ma Adriel ha solo voglia di ordinargli di fermarsi e di riportarla immediatamente a casa sua, ma soprattutto di smetterla di giocare al ruolo del tutore perfetto, perché non gli si addice.
È un uomo prepotente e arrogante, che fin da subito mette in chiaro le regole che Ariel dovrà rispettare. 
«Reed Chambers è un maledetto bastardo, il numero uno degli arroganti manipolatori. Tutto deve filare liscio come desidera, tutti devono stare sull’attenti al solo vederlo, ognuno di noi deve osannarlo».
Adriel invece non appartiene allo stuolo dei suoi adoratori, e si rifiuta sin dal primo giorno di compiacere un tale tiranno. Lui percepisce il disagio e il suo moto di ribellione mal celato, e ne è addirittura soddisfatto: 
«Sarebbe bello entrarle in testa e conoscere tutti gli insulti che certo mi sta affibbiando in questo momento. Li masticherei in bocca provandone quasi piacere, sadico come non credevo di essere».
Ma non può farlo, non con una ragazzina in palese difficoltà che sta soffrendo. Però lo intriga, molto, e la trova estremamente eccitante. 
«La follia s’intreccia col buonsenso, si confonde e diventa un tutt’uno con la voglia di staccarmi il cervello dal corpo».
La desidera ardentemente. La convivenza non è facile e i momenti di tensione diventano insopportabili. 
Adriel si sente sola. Ha rotto con la band di cui faceva parte, e pur di non cedere allo sconforto, si rifugia nell’oblio di alcune bevute e si accontenta di frequentare qualcuno che in realtà critica lei stessa.
Soffre. E la sua afflizione l’autrice la fa trasparire tutta, descrivendo alla perfezione alcune scene drammatiche. Come il ritorno nella sua casa, la gabbia d’oro che l’ha vista crescere, il più delle volte felice. Solo che allora non riusciva a vederlo, distratta da futili dettagli come reagire negativamente ai continui ordini impartiti dal padre. 
«Avrei tenuto la mano mentre vagavi per quelle stanze, ti avrei fatto coraggio a sopportare quel vuoto. Ti avrei asciugato quelle lacrime che di sicuro avrai pianto».
Colpa delle fate è una storia intensa, che parte da un evento doloroso per poi toccare il tema dei pregiudizi che tanto sono presenti, ancora, nella nostra società. 
L’amore non ha età, non ha regole, non ha standard da rispettare. In questo racconto l’atmosfera descritta è intensa e piena di tormento, evidenziata dal fatto che i protagonisti cercano, in qualche modo, di contrastare quell’amore proibito che cresce con preponderanza tra di loro, e che si avverte, forte, con lo scorrere dei capitoli.
Vicky Sp

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