BABY GIRL, AUDREY CARLAN. Recensione in pillole di Vicky Sp.


Titolo: Baby girl
Autore: Audrey Carlan
Serie: Biker beauties #1
Editore: Newton Compton
Pubblicazione: 2 luglio 2020
Genere: Contemporary romance
Prezzo: € 1,99 ebook


Al club, tutti mi chiamano “Principessa”. Ma io non sono una ragazzina sdolcinata: odio il rosa, disprezzo regali come fiori e cioccolatini e le passeggiate in spiaggia mi annoiano almeno quanto le cene a lume di candela.
Sono uno spirito libero. Adoro divertirmi e passare le notti in sella a una moto. Amo sentire il vento tra i capelli e vedere la strada davanti a me: sono nata motociclista e morirò motociclista. Non ho intenzione di lasciarmi domare da un uomo senza dargli del filo da torcere, ma… se arrivasse qualcuno in grado di farlo, sarei sua per sempre. Una compagna per la vita, nel bene e nel male. Quando ho aperto il mio negozio – che ovviamente si chiama Biker Babe – non avrei mai pensato di incontrare un uomo talmente sexy da lasciarmi a bocca aperta. Si chiama Taggart “Rex” Crawford, e l’ho desiderato dal primo momento in cui l’ho visto. C’è solo un piccolo problema: mio padre è il presidente del club motociclistico Hero’s Pride, e Rex è appena diventato il suo nuovo vice. E nel nostro club, tutti sanno che la figlia del capo non si tocca.

Shay non è propriamente una “principessa”, ma uno spirito libero che ama andare in moto, da vera motociclista. Durante l’apertura del suo nuovo negozio, i genitori le dimostrano il loro apprezzamento dicendole apertamente quanto siano fieri di lei:
«Crediamo in te principessa» «Tu sarai il primo per tutto, papà».
Lui fa un cenno alla moglie mentre lei alza gli occhi al cielo, perché sa perfettamente che il marito ha un debole per la figlia. 
«Vedi, questa è la mia piccola, la mia bambina, la mia principessa motociclista».
Il padre è lo stimato presidente del Club motociclistico Hero’s Pride, nel quale ogni appartenente svolge un certo compito e ha un preciso dovere. 
L’accordo con il Branco è che tutti quanti devono in qualche modo servire la comunità o il Paese. Che si tratti di esercito,  pompieri, medici. La regola principale per entrare nel club è: servire. E da qui il nome Hero’s Pride.
Ma il vero principio da seguire e sul quale non si transige, è che “la figlia del capo non si tocca”.
Shay, però, si invaghisce del nuovo vicepresidente del Club, un uomo affascinante e imponente che vuole essere chiamato soltanto Rex. Sono stati suo padre e i suoi fratelli a dargli il nome da strada “TRex”. La T è una combinazione del suo vero nome, Taggart, e del fatto che è grande e cattivo come un T-Rex.
Lui fin da subito resta colpito dalla sua bellezza, guardandola con ammirazione, soffermandosi sugli stivali con i tacchi vertiginosi che indossa, i pantaloni di pelle, la canotta della Harley, i capelli selvaggi e l’argento sulle dita, il collo e i polsi.
«Temo che niente mi tratterrà dal provare a vincerti. Quando vedo qualcosa che voglio, me lo prendo. E piccola, ora ti ho vista». Shay gli sorride, sorniona, come se conoscesse la battuta finale di una barzelletta che non ha ancora sentito.  «Cambierai idea, vedrai, perché sono la principessa dei biker». E gli fa l’occhiolino, come se questo spiegasse tutto. 
Rex, che non ama mentire ai suoi fratelli, decide di raccontare ai membri del Club di come Shay lo abbia stregato. La loro reazione lascerà di stucco il lettore: 
«Se prendi una donna come tua signora, bruci per lei. Poi, il club farà di tutto per proteggerla come una dei suoi». 
Parto subito dicendo che ritengo barbaro il modo in cui Rex viene punito dal Branco, ma anche che ho trovato inverosimile la tempistica con la quale lui abbia reclamato la “principessa” come sua signora. 
La mancanza di una trama e la presenza di alcune espressioni poco eleganti hanno reso la lettura non positiva per me. Posso provare a capire che si tratti di un ambiente particolare, appunto quello dei motociclisti, ma ciò non giustifica appieno la scelta di un linguaggio prettamente volgare. Non assegnerò un voto più basso perché intendo comunque premiare l'autrice per l'impegno, ciò non toglie che Baby girl non ha proprio fatto breccia nel mio cuore e non me la sento di consigliarlo. 
Vicky Sp 


BIKER BEAUTIES SERIES
#1, Baby girl
#2, Baby love

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