365 DNI, IL FILM. Recensione.


TRAMA
Laura, insieme al compagno Martin e due amici, si reca in vacanza in Sicilia. Il giorno seguente – giorno nel quale compie 29 anni – Laura viene rapita da il capo di una famiglia mafiosa siciliana, uomo estremamente affascinante di nome Massimo Toricelli. Qualche anno addietro, Massimo fu vittima di una spaventosa sparatoria dove miracolosamente riuscì a cavarne le gambe. Agonizzante a terra, gli apparve una ragazza dalle sembianze di Laura e da quel giorno si promise di cercarla. Il destino vuole che Laura arrivi in vacanza in Sicilia, Massimo la vede, la rapisce e dà alla ragazza 365 giorni per farla innamorare di lui.





Massimo Toricelli è l'emblema dell'uomo potente che non deve chiedere mai. Dopo la morte di suo padre è diventato il capo della famiglia. È dentro fino al collo a traffici illeciti, ma non si interroga su quanto ciò sia giusto o sbagliato. È cresciuto così, è ciò che gli ha insegnato suo padre e la sua ultima volontà, in punto di morte, è stata che fosse proprio lui a portare avanti il nome della famiglia. 
Laura è una ragazza ambiziosa e caparbia finita in una relazione insoddisfacente. Il suo ragazzo, Martin, non sa cosa significhi metterla al primo posto. Laura viene dopo gli amici e dopo il lavoro, così dopo che il giorno del suo ventinovesimo compleanno Martin la lascia da sola per andare a fare un'escursione sull'Etna. Sono in vacanza in Sicilia, territorio di Massimo. 
Il giovane mafioso e la bella Laura si incontrano una sera, e lui esordisce con il primo (di una lunga serie): "Ti sei persa, bambolina?". 
Laura lo ignora e va via. Dopo pochi giorni viene rapita da Massimo, che la vuole a tutti i costi. L'uomo è disposto a concederle 365 per farla innamorare, dopodiché è convinto che sarà sua per sempre. Non le farà nulla contro la sua volontà, perché non vuole farle del male, tutt'altro. Massimo è folgorato da lei, dalla sua bellezza e dal suo carattere forte. È disposto a venerarla, a darle tutto ciò che desidera, purché lei si innamori. 
La resistenza di Laura, inizialmente invidiabile, inizia dopo poco a fare acqua da tutte le parti. È così che succede nei migliori romance, no? È una trama già letta. Uno svolgimento che conosciamo a memoria. Ma il vero problema non è questo. Massimo le vomita addosso una notizia sorprendente, e Laura non batte ciglio. E a dirla tutta nemmeno quando capisce di essere stata rapita batte ciglio. Un personaggio il più delle volte impassibile, quello di Laura. E il coraggio, stavolta, c'entra poco. 
Anche quando capisce che Massimo è il capo di una famiglia mafiosa siciliana, Laura non resta più di tanto sconvolta. Cerca di scappare, mette in atto una o due azioni sovversive, cerca di fargli credere che gli darà filo da torcere, ma sono tentativi a dir poco ridicoli. Finirà dritta nelle fauci del predatore. 
Quello che succede dopo non posso dirvelo, ma vi dirò cosa ne penso. Non avevo grosse aspettative perché i commenti negativi avevano fatto la loro parte. Ho deciso comunque di dare un'occasione al film perché mi incuriosiva e il trailer sembrava molto intrigante. Gli attori bellissimi, il contesto anche. Non potrà essere così male, dai. Mi sono detta. E invece...
Dopo la prima mezzora trattenevo a stento le risate, perché i protagonisti pronunciano battute ridicole, con una convinzione tutta da rivedere. Non ci credevano nemmeno loro. E le scene di sesso? Massimo, anche meno. Anche meno! Tutto troppo amplificato, forzato. Non c'è passione, non c'è ardore, solo una forzatura macchinosa che emerge prepotentemente. 
Lui bellissimo, tatuato, con un fisico da Dio: il mafioso perfetto. È avvolto da un'aura di potere che incanta solo a vederlo. Ma quando parla, ragazze mie, la magia finisce come d'incanto. Ci crede solo lui a quello che dice, è così melodrammatico da strappare una risata nella migliore delle ipotesi. È vestito benissimo, le donne gli cadono ai piedi: verosimile. Ma quando parla con Laura, il modo in cui diventa un bimbetto immaturo che gioca a stringere una pistola tra le mani, fa cadere l'intero castello di sogni e desideri. 
Per lei ammazza a mani nude, senza nemmeno riflettere. È un mafioso, no? È lui che comanda, no? Ha una pistola, degli uomini al suo comando, no? Sì, ma non funziona proprio così. Dai. Ammazzare la gente a caso e con la leggerezza di un ciao pronunciato a voce alta anche no. 
Laura, come vi dicevo, è ancora meno credibile della sua controparte maschile. Si ribella, combatte, ma di fatto non è nemmeno poi tanto sconvolta di essere stata rapita da un uomo pericoloso come Massimo. C'è in ballo la sua vita, ma a chi importa? A lei no di certo. 365 giorni diceva lui? Oh, ne basteranno meno, molto molto meno, ovviamente. Uno schiocco di dita e anche lei è ai piedi del grande Massimo. Scontato, prevedibile, giusto. Ma un po' di carattere - quello vero - in più non sarebbe stato male. 
L'amore scoppia come una scintilla, in maniera rapida e ingiustificata. Come se bastasse andare a letto una volta con una persona di cui non si sa niente se non il colore degli occhi per innamorarsi e giurarsi amore eterno. Come se non fosse necessario scambiarci due chiacchiere prima di dirgli le due paroline fatidiche. 
Lo scenario in cui la storia d'amore tra Laura e Massimo nasce e si evolve è la nostra bellissima Italia. Lampedusa, Roma, immagini da sogno, che fanno sognare pure noi che siamo a due passi da queste meraviglie. Ma i cliché sul popolo italiano? Quelli mi hanno disturbata e infastidita. Buttati a caso dove serviva, senza nessun nesso logico e nessuna coerenza. Non è patriottismo il mio, è che proprio hanno toppato, fidatevi. 
Passiamo adesso ai personaggi secondari. Martin, il ragazzo di Laura. Lo avete visto? Avete dato un'occhiata ai suoi vestiti? Secondo voi ha qualche possibilità di competere con uno come Massimo? Una partita persa in partenza, che non c'è nemmeno bisogno di giocare. In più quando parla smentisce totalmente il detto "l'abito non fa il monaco". 
Olga, la migliore amica di Laura, lei sì che mi è piaciuta! Il prototipo della migliore amica sempre presente nei romance: quella giudiziosa, saggia, simpatica. Finché non svela tutte le sue carte e tira fuori il lato pazzo e ingestibile che la portano a un livello superiore. Sei fortissima, cara Olga. Mi hai fatto morire dal ridere e mi piacerebbe proprio avere un'amica come te. 
Colonna sonora meravigliosa, paesaggi suggestivi, due attori bellissimi ma ahimé non talentuosi, una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti e porta il romance a un livello più ridicolo che romantico. Scene erotiche forti, infuocate, inserite nei punti giusti. 
Niente a che vedere con Mr Grey, non ditelo nemmeno. Nelle Sfumature c'era una storia che stava in piedi, una trama ricca, dei risvolti psicologici validi. Qui, di tutto ciò, nemmeno l'ombra. 
Il commento, spietato e a caldo, del mio fidanzato? Se Cinquanta sfumature valeva 1 in una scala da 1 a 10, 365 DNI vale 0. 
Se non l'avete visto, fatelo. Sono curiosa di sapere la vostra e capire se proprio tutte la pensiamo allo stesso modo. Finora sì. Aspetto i vostri commenti a caldo e resto in attesa spasmodica del seguito perché il cliffhanger finale mi ha fatto mangiare le mani! 

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