LA GIUSTA DISTANZA, SARA RATTARO. Recensione.


Titolo: La giusta distanza
Autore: Sara Rattaro
Editore: Sperling & Kupfer
Pubblicazione: 14 gennaio 2020
Genere: Narrativa
Prezzo: € 9,99 ebook; € 16,90 cartaceo


Due punti distanti possono essere anche molto vicini.


L'aereo è al completo: una fitta trama di storie e destini casualmente uniti e allineati. Tra loro c'è un uomo che ha preso quel volo per mettere distanza tra se stesso e la sua vita: forse per fuggire, forse per capire. All'improvviso, il segnale di allacciare le cinture, un tremore che scuote tutto l'aereo, e la sensazione tangibile di precipitare. Mentre il panico prende voce e corpo tra i passeggeri, quell'uomo vorrebbe aggrapparsi con tutte le sue forze proprio alla vita che, fino a un istante prima, sentiva ormai lontana. D'istinto, cerca la mano della donna seduta lì accanto, anche lei chiusa nella sua paura. Una stretta che si fa conforto, un abbraccio che diventerà passione quando, scongiurata la fine, i due compagni di viaggio decideranno di annullare ogni distanza tra loro e condividere la notte. In attesa del mattino, di un nuovo imbarco, di una direzione da prendere e della vita che sarà ancora lì ad attenderli. Ma che potrebbe non essere più la stessa di prima. Perché a volte basta un attimo per dare nuovo senso al passato e nuova forma al futuro. Sara Rattaro torna a disegnare le imprevedibili traiettorie dell'esistenza, tra destini che invertono la rotta e coincidenze mancate per un soffio, distacchi che dilatano l'assenza e distanze che misurano il peso di un amore. 
Un romanzo coinvolgente che percorre le stagioni di una relazione, accendendo una luce su quella fase delicata e paziente in cui un sentimento trova la sua cura e riscopre la sua essenza, perché «la bellezza di un amore non è né all'inizio né alla fine, è nel mentre.»


Un buon rapporto di coppia si basa sempre sulle cose che uno sa e che l'altro ignora. 
La giusta distanza è la storia di Aurora e dell'amore. Che conosce mille vie, che a volte fa soffrire tremendamente e a volte invece risolleva. È la storia di una donna come tante, alle prese con le controversie della vita. È la storia di Luca che si innamora pazzamente di lei e decide di condividere ogni suo giorno con lei. 
Una storia d'amore, di vita, di relazione. Una storia di intrecci complicati, coincidenze mancate, occasioni prese al volo. Più di tutto, però, è una storia di vita ordinaria, come quella di tante altre donne e uomini che hanno a che fare con l'imprevedibilità dei sentimenti, fragili e incoerenti, forti e inarrestabili. 
Una storia per certi versi sbagliata, piena di errori e "politicamente scorretta", che se durante la lettura può far storcere il naso, a posteriori vi farà riflettere sulla sincerità e normalità con cui Sara Rattaro ha raccontato la storia di tante donne, tanti amori, tanti matrimoni.
Quando si cresce nulla è facile: le relazioni finiscono senza un motivo, le persone se ne vanno, a volte ci vengono strappate troppo presto, nonostante non esista mai un momento giusto per dire addio a chi amiamo. Ed è quello che succede ad Aurora.
La relazione tra i protagonisti vive più momenti di burrasca e incertezza che momenti felici, eppure nessuno dei due vuole rinunciare all'altro. Si conoscono in ospedale, entrambi lì per le loro mamme. Luca decide di offrirle un pranzo veloce, dopo averla vista per due settimane giorno e notte lì. Caffè dopo caffè, pausa dopo pausa, parlare diventa sempre più facile. Aurora si sente a suo agio, Luca è un uomo dolce e attento. Le sorride quando la vede triste, ha la capacità di capire il suo umore e di rispettare i suoi silenzi. Nel momento peggiore della sua vita, Luca è la luce che arriva a rischiarare il buio, e lei non si chiede due volte se lo merita. Prende il buono e il bello che ci sono in lui e ci si aggrappa con tutte le sue forze rimaste. Luca è l'appiglio, è l'ancora che la porterà in salvo. È stabilità, maturità, speranza. È tutto ciò di cui Aurora ha bisogno prima di dare l'ultimo saluto alla sua amata mamma. Ma questo è solo l'inizio di una relazione che attraverserà ogni tipo di tempesta prima di dirsi veramente solida. 
«Ecco, forse è questo il punto. La semplicità. Due persone si incontrano, si piacciono e si amano. Dovrebbe essere così, giusto? Ti risulta che lo sia? E dove mettiamo le gelosie, le trasformazioni caratteriali, le attrazioni per altre persone, i cambiamenti in cui ti trascinano i figli, l'invecchiamento o anche solo la noia dell'abitudine? Queste cose non te le raccontano mai prima e così, quando inciampi in un amore, lo stai semplicemente sottovalutando. Tu pensi che sia una cosa facile da affrontare, ma non lo è. È lavoro e fatica, e non siamo tutti tagliati per questo. No? Non lavoriamo tutti in miniera. Alcuni preferiscono guadagnarsi da vivere correndo su una spiaggia o seduti dietro una scrivania. Per non parlare di quelli che hanno ereditato una fortuna e non alzano un dito dalla mattina alla sera. Nessuno li critica. Possiamo scegliere la vita che vogliamo, tranne il modo in cui affronteremo l'amore. O fai le cose come è riportato sul manuale, o sei sbagliato, fuori dal gioco, non vali niente.»
Luca mi è sembrato quello più innamorato e sono arrivata a provare tenerezza e dispiacere per lui. Aurora ha sempre messo se stessa davanti: egoista, a tratti immatura e incostante, di certo non si fa voler bene. Eppure, rispetto a tutto ciò che succede nel loro tempo insieme, definire a chi spetta il ruolo del cattivo e a chi quello del buono è piuttosto riduttivo. 
La vita a volte ci porta fuori strada, a rincorrere la felicità a costo di fare del male agli altri. Altre volte ci fa sbagliare rotta e ci fa pagare le conseguenze dell'errore. Tornare indietro non è possibile e c'è solo da scontare la pena. 
L'esistenza di Aurora è costellata di errori, cadute, scelte avventate e sbagliate, timori infondati e reali, desideri volitivi che non aspettano altro che essere rincorsi. Una corsa estenuante per raggiungere una felicità - o anche solo una serenità - che ogni volta le sfugge di mano. A pagarne le spese più duramente è suo marito che l'amerà sempre, nei momenti no come in quelli sì, nei momenti di distanza come in quelli di profonda vicinanza. 
La conclusione è che non c'è nulla di giusto e nulla di sbagliato, che a nessuno è concesso, mai, puntare il dito e che è dovere di ognuno di noi ricercare la felicità. Certo, se lo facessimo non a discapito di chi ci ama sarebbe meglio, ma in ogni caso tocca provarci. Sempre. 
Perchè usare un cerotto quando servirebbero i punti di sutura?
In La giusta distanza Sara Rattaro affronta argomenti delicati come la perdita di un genitore, il naufragio di un matrimonio, la ricerca di un figlio che non arriva. Temi scottanti, profondi, che smuovono qualcosa dentro. Ancora una volta non sono rimasta indifferente di fronte a un suo racconto: lei, ogni volta, sembra parlare di una di noi. Di una donna qualsiasi, alle prese con problemi che conosciamo bene, con difficoltà che si incontrano quotidiamente sul nostro cammino. È per questo, forse, che non riesco mai a puntare il dito fino in fondo e a giudicare i suoi personaggi. Perché li vedo umani, veri, e so quanto sia facile per un uomo come per una donna cadere e sbagliare in un momento di dolore o di sconforto. 
Una storia intima, sussurrata, un tesoro prezioso nelle cui pagine è racchiusa la vita in tutte le sue sfumature, le più belle ma anche le più tragiche. Un caleidoscopio di colori brillanti, una ricchezza che lascia inevitabilmente senza parole anche il lettore più navigato. 

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