LA VITA BUGIARDA DEGLI ADULTI, ELENA FERRANTE. Recensione.


Titolo: La vita bugiarda degli adulti
Autore: Elena Ferrante
Editore: Edizioni e/o
Pubblicazione: 7 novembre 2019
Genere: Narrativa
Prezzo: € 12,99 ebook; € 19,00 cartaceo

Il bel viso della bambina Giovanna si è trasformato, sta diventando quello di una brutta malvagia adolescente. Ma le cose stanno proprio così? E in quale specchio bisogna guardare per ritrovarsi e salvarsi? La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.


L'estratto

«Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell’appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto — gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole — è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione».

È un giorno di febbraio, fatto di aria gelida e di una Napoli colorata, quando la vita di Giovanna subisce un brusco arresto, o forse un nuovo inizio. È una frase, in realtà, a cambiarle la vita, a spingerla a indagare, a mettere in dubbio tutti quelli che erano sempre stati i suoi punti fermi. 
Per suo padre e sua madre lei sta crescendo, diventando sempre più spaventosamente simile alla famosa quanto sconosciuta zia Vittoria. Una donna innominabile, il simbolo per antonomasia del male e del peccato. Adesso che ne ha sentito parlare, adesso che è stata associata a lei, Giovanna vuole vederla questa zia. Vuole capire che fattezze ha, come porta i capelli, che luce brilla nei suoi occhi e se effettivamente le somiglia e in cosa. 
È in questa ricerca spasmodica, che inizia ad assumere toni sempre più ossessivi, che il divario tra Giovanna, giovane adolescente pronta a spiccare il volo, e i suoi genitori inizia a diventare immenso. 
Cattive amicizie, nuove esperienze, nuovi modi di lasciarsi andare e aprirsi al mondo: Giovanna vivrà la sua vita fuori dalle mura di casa per la prima volta. Si accompagnerà con cattive persone, concederà parti di sé, e intanto la fiducia nelle persone che ha sempre amato e che credeva l'avrebbero sempre amata viene meno. 
Conoscerà suo padre e sua madre per l'uomo e la donna che sono stati e che sono, li vedrà sotto una luce diversa, capirà che dietro un padre e una madre che hanno svolto il loro ruolo in maniera irreprensibile spesso si nascondono degli essere umani, con il loro bagaglio di errori, bugie, omissioni. 
La vita bugiarda degli adulti è il racconto di una ragazza che saluta quel periodo della vita così difficile e complesso che è l'adolescenza per aprirsi al mondo degli adulti. Un mondo altrettanto complesso, pieno di verità nascoste, di cose che sono diverse da come sembrano, di tradimenti. Forse è il caso di dirlo: "si stava meglio quando si stava peggio". Che altro non è che un modo per dire che tutta quella voglia di crescere non aveva senso se poi crescere significa entrare a far parte di un mondo così corrotto e sporco. Quello che succede a Giovanna è proprio questo. 
Una serie di scoperte sulla sua famiglia le faranno crollare il mondo addosso e guardare tutto con occhi nuovi. Si allontanerà da quei genitori che credeva perfetti, si rifugerà tra braccia confortanti per poi scoprire che lo sono state solo per un arco di tempo limitato e per interesse. Conoscerà l'interesse travestito da amore e si ritroverà a soffrire come un cane. Incompresa, sola, incapace di dare un senso a tutto quello che le sta intorno e che sta venendo a galla. 
«La verità è difficile, crescendo lo capirai, è una cosa per cui i romanzi non bastano.»
Questo è il primo libro che leggo di Elena Ferrante, autrice amatissima e di cui ho sentito tanto parlare. Mi sono avvicinata a La vita bugiarda degli adulti per due motivi: era un libro singolo, quindi non ero costretta a recuperare un'intera serie, e il titolo era davvero promettente. Poi c'è un terzo motivo che mi ha spinta in questa direzione. Ero un po' stanca del romance, non riuscivo più a lasciarmi andare, a innamorarmi di una storia. Ho capito che era il momento giusto per dare una svolta di genere. 
Ho fatto più che bene perché leggere questo romanzo è stato un viaggio più unico che raro. La scrittura della Ferrante è spaventosamente precisa, realista e cruda. Non ci sono filtri di nessun tipo nel suo racconto; in certi momenti è così diretta da apparire brutale. E proprio in quei momenti sono rimasta a bocca aperta perché non credevo esistesse un'autrice capace di raccontarsi in questo modo ai lettori. 
Elena racconta la vita quotidiana, il bello e il cattivo tempo, con un'attenzione particolare a quest'ultimo. Sviscera ogni momento della nostra esistenza, ogni persona che incontriamo sul nostro cammino, e gli dà una nuova connotazione. Racconta episodi che tutti abbiamo vissuto: sfido chiunque a non ritrovarsi in almeno una pagina di questo libro. 
Non è un ritrovarsi lieto e felice: anzi. È triste, deludente, amaro. Perché, in fondo, la vita è anche questo e quando arriviamo a capirlo è difficile mandare giù il boccone. 
Bugie, bugie, gli adulti le vietano e intanto ne dicono tante. 
Un libro che spinge a forza a riflettere, uno sguardo sull'animo umano tormentato, problematico e mutevole. Un viaggio ricco di dettagli e spunti interessanti, una storia che sa di cultura e di umanità. 
Cosa succedeva, insomma, nel mondo degli adulti, nella testa di persone ragionevolissime, nei loro corpi carichi di sapere? Cosa li riduceva ad animali tra i più inaffidabili, peggio dei rettili? Il malessere era così forte che per queste e altre domande non cercai mai vere risposte. 
In ogni pagina c'è la natura umana, l'uomo in tutte le sue contraddizioni, cadute, errori. Ci sono le bugie, le ripercussioni, le finzioni. C'è la lotta per la sopravvivenza. E, infine, ci sono i rapporti con l'altro: una continua sfida, un girotondo di emozioni, contrasti, sintonie. 
Imparai sempre più a mentire ai miei genitori. In principio non dicevo vere e proprie bugie ma poiché non avevo la forza di oppormi al loro mondo sempre ben connesso, fingevo di accoglierlo e intanto mi ritagliavo una stradina da abbandonare in fretta se solo si rabbuiavano.
L'autrice fa del suo La vita bugiarda degli adulti un affresco coloratissimo, ricco di personaggi che si intrecciano, che si legano e poi slegano, di luci e ombre, di chiaroscuri e fantasie. Un marasma confusionario, ricco, barocco in cui perdersi. Sullo sfondo c'è una Napoli coerente con le storie che nascono, si sviluppano e muoiono tra le sue strade vivaci. Una Napoli che ho adorato perché sono riuscita a vederla con gli occhi di Elena e anche con quelli di Giovanna: occhi curiosi, avidi di scoperta, novità, vita. Occhi che cercano la vita, occhi giovani che non vedono l'ora di invecchiare, di conoscere. Occhi che si sono intrecciati con i miei, che mi sono persa insieme a lei. 
È facile capire il perché questa autrice sia tanto amata e acclamata. La capacità di arrivare dritta al nocciolo della questione, pur riuscendo ad argomentare, a presentare protagonisti, personaggi secondari, scenari in maniera nitida e precisa non è da tutti. La capacità di arrivare a fondo, di mettere a nudo gli uomini e le donne di cui narra, regalandoli così al lettore che può scegliere di giudicarli, di puntare il dito, di assolverli o addirittura di comprendere, nemmeno. 
La vita bugiarda degli adulti è una storia che mi sento di consigliare a tutte voi per spezzare la continuità, per sentire lo scossone che spesso ricerchiamo e che ci rigenera. Rompete l'abitudine, regalatevi una storia tutta nuova. 


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