FINALMENTE MIO, ANGELA D'ANGELO. Recensione.


Titolo: Finalmente mio (novella)
Autore: Angela D'Angelo
Editore: Self publishing
Pubblicazione: 16 luglio 2019
Genere: Contemporary romance
Prezzo: € 3,50 cartaceo


Alessia Nardi è una giovane donna innamorata di un uomo di ghiaccio.
Bella, intelligente, professionale, Alessia è una brillante microbiologa e una preda appetibile per i colleghi. Eppure l'unico uomo che le interessa, il suo capo, la guarda senza vederla.

Giorgio Bruni è un uomo stanco che ha smesso di credere nell’amore.
Freddo e geniale ricercatore, sa bene cosa Alessia prova per lui, eppure la ignora. Troppa è la differenza di età tra di loro e lui non ha nulla da donare oltre il suo corpo.

Riuscirà Alessia a conquistare il suo cuore?


La dottoressa Alessia Nardi è la collaboratrice più valida del dottor Giorgio Bruni, la tirocinante precisa che riusciva a fare più diluizioni in un giorno dei suoi colleghi. Ama il suo lavoro e lo fa con estrema precisione e passione. La stessa passione che da tempo sente per il grande capo. L'uomo, però, non la degna di un'occhiata. È un uomo silenzioso, che non si sbottona facilmente, che non sconfina mai oltre la dimensione lavorativa. Non ha mai dato modo ad Alessia di entrare in confidenza con lui: non la chiama per nome, non la guarda più del necessario. 
Ogni giorno passato in laboratorio, con lui tra i piedi, per Alessia è un giorno in più di frustrazione. Lo desidera ma non può averlo, lo detesta per l'indifferenza che le dimostra ma non può fargliene una colpa. 
Finché un giorno il compassato dottor Bruni non manda il lavoro al diavolo e mostra cosa si nasconde sotto la corazza. La passione divampa, incontenibile. Una carezza, un bacio e nulla sarà più come prima. 
Diventerà impossibile ignorarsi, fare finta che non sia successo niente. Alessia continuerà a pensarci e a desiderarlo. Riuscirà Giorgio a lasciarsi un passato sentimentale burrascoso alle spalle e a ignorare la differenza d'età che tra i due? 
La conta degli anni che li dividevano, nell'ultimo periodo, era diventata la sua ninna nanna. Da uno a diciassette, poi di nuovo daccapo. La gioventù meritava di essere celebrata con l'ardore e la spensieratezza, non con l'amarezza dell'esperienza. Lui non poteva offrire nulla a una giovane donna, oltre una notte movimentata. 
Finalmente mio è una novella che si legge in fretta. Mettetevi comode, con una tazza di caffè tra le mani e iniziate il viaggio. Prima di smettere di sorseggiare sarete già arrivate alla parola fine e avrete goduto di ogni tappa. 
La bellezza della cover, oltre che il nome dell'autrice, mi ha spinto a fare click nell'immediato. Ho portato il Kindle al mare e ho fatto la conoscenza di Alessia e Giorgio. È stato piacevole scoprire che dietro la corazza di uomo duro di Giorgio si nascondeva un fuoco di passione. Una rivelazione non indifferente. 
Gran parte del racconto si svolge in un laboratorio biomedico e tutto sembra parlare della passione dell'autrice per questo mondo. Ci sono dettagli sparsi qua e là che aiutano il lettore a entrare nella scena, dettagli piacevoli, coinvolgenti, nella quantità tale da non annoiare o distogliere l'attenzione. Il focus è sempre su di loro: il dottore e la sua collaboratrice. Un rapporto proibito, che non può e non deve sbocciare. Una relazione che Giorgio cercherà di boicottare fino alla fine, senza però riuscirci. 
«Tu mi desideri» affermò con sicurezza Giorgio, la voce roca. «Smettila» mormorò disperatamente. «Non rendere più penoso incontrarti domani» lo pregò, ma lui non rispose. La schiacciò contro di sé e la baciò. 
A fine lettura mi è rimasto quel senso di incompiutezza che mi lasciano quasi sempre le novelle e i racconti brevi, ma questo è da imputare alla mia preferenza per i romanzi più corposi e al fatto che il numero di pagine sia particolarmente esiguo. 
Lo stile della D'Angelo, che scriva romanzi o novelle, è sempre scorrevole e fluido. Probabilmente ciò che amo di più della sua scrittura è proprio questo: il sapersi calare alla perfezione nel ruolo, il talento e la maestria che dimostra in ogni campo che sceglie di toccare. Forse l'unica pecca è stata la scelta della narrazione in terza persona, che mi ha tenuta lontana dai personaggi. 
Se avete un'ora libera (ma anche meno), se volete staccare la spina o se avete appena terminato una lettura impegnativa, allora Finalmente mio è il giusto intermezzo. Se invece siete in partenza per le agognate vacanze estive fate click e portatelo con voi. 





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