LE CORNA STANNO BENE SU TUTTO. MA IO STAVO MEGLIO SENZA!, GIULIA DE LELLIS. Recensione.


Titolo: Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza!
Autore: Giulia De Lellis 
Editore: Mondadori
Pubblicazione: 17 settembre 2019
Genere: Autobiografia
Prezzo: € 12,99 ebook; € 15,90 cartaceo

Quando meno te lo aspetti arriva quella voglia incontrollabile di condividere una storia. Quella storia. Ho fatto un bel respiro…


L'ho fatto. Ho acquistato e letto il libro dello scandalo, e lo sto pure recensendo! Sono colpevole, vostro onore. Ma, lo sapete, di quello che la gente dice non me ne è mai fregato niente. Ho amato follemente la coppia De Lellis - Damante dai primi momenti di conoscenza a Uomini e Donne, quando lei era solo una ragazza come altre mille, che vestiva alla moda con colori sgargianti, che sfoggiava con orgoglio le sue sopracciglia sottili e l'acne sul viso, e lui era un ragazzo in cerca dell'amore e più di tutto della notorietà. Erano due sconosciuti, non sapevamo se avrebbero fatto strada nel mondo della televisione o sarebbero finiti nel dimenticatoio. Puntata dopo puntata, esterna dopo esterna, la loro storia è diventata importante, perché due teste calde, due anime orgogliose e forti più che incontrarsi si scontrano e l'impatto è devastante. Più si irretivano e più si avvicinavano, più cercavano di spuntarla sull'altro e più il legame diventava solido, finché si sono scelti. 
È iniziata la loro storia d'amore, lontani dalle telecamere. Ci hanno documentato di ogni momento più bello - compresi quelli quotidiani - attraverso le loro stories su Instagram facendoci sentire un po' parte di quella favola moderna. Intanto i numeri crescevano e sul web non si parlava d'altro che di loro. 
Poi lui ha partecipato al Grande Fratello e l'ingresso di Giulia in casa, che ha fatto un'entrata trionfale con tanto di scenata di gelosia alla tipa che si era presa un po' troppe libertà con il suo uomo, non ha fatto che farcela amare di più. "Vai a giocare un po' più in là". E giù di standing ovation. Perché, diciamocelo, ha dato voce a tutte le fidanzate/compagne/mogli del mondo. Tutte le donne che non hanno avuto, per un motivo o per un altro, modo di dirlo alle sfacciate di turno. 
Poi al Grande Fratello ci è andata lei, portandosi un bagaglio di paure e insicurezze dietro da farci sentire tutte un po' Giulia de Lellis. Le fans, che la vedevano come la ragazza più sicura di sé, sfacciata e convinta del mondo si sono dovute ricredere. Giulia, in amore, era una di noi. La paura di essere tradita, dimenticata, trascurata; il desiderio di sentirsi amata nonostante la lontananza, nonostante l'impossibilità di sentirsi e vedersi. L'hanno resa più  umana, meno inavvicinabile. 
A un certo punto della storia, durata circa due anni, quelle paure si sono concretizzate. Giulia ha scoperto di essere stata tradita da Andrea. Lo ha scoperto mentre lui era fuori per un viaggio di lavoro, accendendo il computer e sbirciando sul Whatsapp del ragazzo. 
È una stata una lama affondata dritta nel cuore, un pugno allo stomaco che l'ha piegata in due. È questo che la De Lellis racconta nel libro: come l'ha scoperto, cosa è successo dopo, come ha reagito, come si è rialzata. 
Ci sono dettagli di cui i fans ancora non erano a conoscenza perché nessuno dei due diretti interessati ne aveva parlato, ma ci sono anche dettagli che restano personali, dettagli su cui la protagonista ha preferito glissare. Per contegno, per riservatezza, per dolore. 
Non si rende conto che mi ha persa. Anche se sono qui, mezza nuda, davanti a lui, come milioni di altre volte. Mi ha persa anche se mettiamo l'acqua a bollire sul fuoco, anche se guardiamo una serie sul divano, anche se ceniamo insieme, anche se parliamo, anche se ridiamo, anche se scopiamo. Mi ha persa, anche se non lo sa. Mi sono persa anch'io, mi sa. Ed è questa la cosa peggiore, molto più grave di perdere un uomo: perdere se stesse. 
È un racconto vivo, che tiene incollati alle pagine e crea un sottile filo di empatia per la semplicità con cui è stato trattato. I pensieri, gli stati d'animo e i sentimenti sono di Giulia, il lavoro fatto per metterli nero su bianco è di Stella Pulpo, l'autrice che l'ha aiutata a fare ordine. Questo rende il racconto meno interessante? No. Rende Giulia più intelligente. Le è stato proposto di scrivere un libro, su un momento buio della sua vita, e la proposta è arrivata nientemeno che da Mondadori. Ha accettato, chi non l'avrebbe fatto? Chi si sarebbe tirato indietro perché: "ho dichiarato di non aver mai letto un libro quindi rifiuto di scriverne uno mio"? Secondo me nessuno. Certe occasioni capitano una sola volta nella vita ed è giusto approfittarne. È giusto che da una brutta esperienza possa nascere qualcosa di bello, formativo, costruttivo. 
Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza! è un libro che affronta il tema del tradimento da più punti di vista e lo fa sempre attraverso gli occhi di chi lo ha subito. È la storia di una rinascita lenta, faticosa, felice. È la prova che tutti, ma proprio tutti, al mondo, non siamo infallibili. Possiamo cadere, farci male, convincerci che non ci rialzeremo più, ma di fatto poi succede. Risorgiamo, a volte proprio dalle nostre ceneri. Il segreto forse è non smettere mai di crederci. 
Non è l'autobiografia del secolo, non si tratta di una donna piena di cultura. Si tratta di una ragazza che è stata baciata dalla fortuna, che non sapeva cosa fare della sua vita, esattamente come tanti giovani d'oggi. D'improvviso la strada si è fatta più chiara, la gente ha deciso per lei. Una Chiara Ferragni in erba. Mi viene da pensare a Re Mida, che trasforma in oro tutto ciò che tocca. Giulia mostra un rossetto nelle sue stories di Instagram e dopo dieci minuti il prodotto è già sold out su ogni e-commerce. Le aziende si fanno la lotta per averla come testimonial, il Red Carpet si è illuminato di flash solo per lei, che si dice grata ed entusiasta di tutto quello che le sta succedendo. 
È acclamata, amata, sostenuta da uno stuolo di ragazzine e non solo. Molte mamme, molte donne adulte e responsabili seguono ogni giorno i suoi consigli beauty. E, credetemi, non ne sbaglia una. 
Forse basterebbe avere meno pregiudizi, essere più aperti mentalmente, più aperti nei confronti delle nuove frontiere social. Oggi si può lavorare con Instagram, e più in generale con i social network. È un lavoro come un altro, a volte anche più remunerativo, e sono in pochi i fortunati a poterlo fare. Forse basterebbe smetterla di puntare il dito sempre e comunque, senza neanche informarsi o provare a conoscere. 
Una delle ragioni per cui subire un tradimento è così doloroso è che il tradimento è un evento traumatico. All'improvviso scopri che il confine tra il "Ti amo" e il "Vaffanculo" è incredibilmente sottile, e tu l'hai oltrepassato. 
Non mi reputo una fan di Giulia, non compro tutto ciò che consiglia, non vivo nell'attesa che pubblichi la sua prossima story. Semplicemente non punto il dito e non giudico. Semplicemente sono stata curiosa di saperne di più sulla storia del tradimento, di cui si è parlato per mesi senza che i diretti interessati si sbilanciassero. Volevo sapere le modalità, i dettagli, perché la curiosità è donna. E poi l'argomento interessa tutte, proprio tutte. 
Non avevo aspettative alte, l'ho letto per passare il tempo e mi sono divertita oltre che immedesimata. Certe cose, che capitino a una di noi o una macchina che fa soldi, fanno male allo stesso identico modo. Cambia poco, veramente poco. Anzi, forse a una come lei ha fatto ancora più male, perché la gente ha parlato, ha detto la sua senza sapere, si è sentita in diritto di giudicare e ha ferito. 
Il fatto è che bisogna avere pazienza. Non esistono corna da cui si guarisca in poche ore. Non esistono tradimenti che non feriscano. Non esiste nessun sortilegio, nessun antidoto, nessun manuale d'istruzioni che possa metterci al riparo dai rischi di quell'attività spericolata che è amare qualcuno. 
Veniamo adesso alle pecche: il prezzo e l'esiguità delle pagine. Mondadori ha voluto spingere su Giulia, certa che la gente il libro lo avrebbe comprato a qualsiasi prezzo o quasi. Resta comunque assurdo pensare a un libro di circa 100 pagine venduto a € 12,99 in versione digitale. Avrei voluto conoscere qualche dettaglio in più, avrei voluto qualche disegno in meno ma qualche pagina d'inchiostro in più. Avrei voluto saperne di più sulla loro storia d'amore, sul loro rapporto, ma più volte Giulia ha detto di non voler aprirsi. Certe cose dovevano restare private, a prescindere dal libro, dal marketing, dal tradimento. 
Il linguaggio usato è colloquiale e semplice. Certi momenti sono raccontati con troppa fretta, certi capitoli si interrompono troppo bruscamente lasciando il lettore con grossi punti interrogativi su cosa sia successo dopo. 
In definitiva Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza è una lettura piacevole, ho passato un'ora a svagarmi e a leggere di una donna che ha vissuto un dolore che può capitare - se non è già capitato - a ognuna di noi. Niente di eccellente o indimenticabile, ma nemmeno qualcosa da demonizzare. 
Una sola raccomandazione generica: leggete, prima di giudicare. 



Nessun commento