KING, JENNY ANASTAN. Recensione in anteprima.


Titolo: King
Autore: Jenny Anastan
Editore: Self publishing
Pubblicazione: 16 aprile 2018
Genere: Sport romance



Assist. Tiro. Goal. Palla al centro. 
La vita di Alexander King è tutta qui, perlomeno adesso. Il suo mondo è andato in frantumi da poco tempo e, nonostante il successo, vive ogni giorno con un unico obiettivo: essere un bravo papà e giocare al meglio delle proprie possibilità. Non può, non deve lasciare spazio a nessun altro sentimento. Eppure, il destino non sempre tiene conto dei buoni propositi. Thea, la nuova e bizzarra tata di Sophie, scatena in King uno sconvolgimento destabilizzante, tanto da incrinare del tutto le sue certezze. 

Ma è possibile ricominciare a sperare? 
Alexander è pronto a fidarsi di nuovo? 
E se il passato tornasse, presentando conti troppo alti? 
Novanta minuti di gioco a volte sono sufficienti per portare a casa una partita, ma spesso si rischia tutto ai rigori. E quelli fanno male, un male terribile se non si è preparati.


È un cliché, uno dei più banali e scontati che possa esistere: il capo con la tata. Odio, attrazione, sesso e poi amore. E non necessariamente in quest’ordine. 
Quando Thea Harrison arriva nella vita di Alexander King e sua figlia Sophie di sette anni, le ferite da ricucire sono tante e sanguinano ancora. Alexander ha deciso di lasciare Londra e la sua promettente carriera di calciatore per l’America, dove il calcio non è uno degli sport più seguiti, dove può condurre una vita più tranquilla e sua figlia può crescere serena. Si è lasciato alle spalle gli amici di sempre, la famiglia, la sua passione, le sue ambizioni e un matrimonio finito male. 
La storia con quella che è diventata poi sua moglie, Carolina, è naufragata dopo sette anni quando lei ha scelto di mettere il lavoro prima del marito e della sua bambina. È stato allora che Alexander ha messo un punto e ha ricominciato, da solo, a prendersi cura di Sophie. 
Thea è la nuova tata di cui Alexander ha bisogno come dell’aria che respira. Il lavoro gli porta via tempo ed energie e Sophie ha bisogno di una figura di riferimento. Thea è giovane, troppo giovane, e non ispira fiducia al suo capo, ma in poco tempo riuscirà a conquistare non solo la bambina ma anche uno degli uomini più corteggiati del mondo calcistico. 
Convivere sarà difficile, un vero inferno, quando le fiamme del desiderio rischieranno di ardere e bruciare ricordi, sensi di colpa e il passato che ancora aleggia tra loro. 
Alexander è un personaggio particolare, forse uno dei più egocentrici e impenetrabili che la penna di Jenny Anastan abbia mai creato. Perché se con i suoi uomini, in precedenza, non è mai andata liscia come l’olio, stavolta la difficoltà è più evidente. Alexander è un uomo abbottonato, è certamente questo il termine che meglio lo descrive. Ha indossato un mantello che lo rende inaccessibile, ha innalzato muri e barriere. Nessuno può scalfirlo, nessuno può più arrivare al suo cuore. Tutto il suo amore è per Sophie, nessun’altra donna al mondo riuscirà a entrargli dentro. Il matrimonio fallito è una ferita ancora aperta, che brucia, tira e sanguina. Una ferita difficile da lasciarsi alle spalle e dimenticare. È per questo che per Thea sarà più difficile che mai entrare nella sua vita, nella sua mente e nel suo cuore. 
Scoprire l’amore, farlo in quel modo, mi colse di sorpresa. Mi terrorizzava. Non ero pronta. Non ora. Non con lui.
Sarà l’attrazione a unirli; perché concedersi una notte di sesso, o due, non può essere così grave e non presuppone nessun impegno sentimentale. Ma si ritroveranno presto a provare molto di più e nonostante entrambi avessero promesso di non metterci il cuore, le cose andranno diversamente. 
Thea è una ragazza sveglia, innocente quanto grintosa. Un personaggio che mi è piaciuto in ogni sua scelta e in ogni sua mossa. Sono stata dalla sua parte dalle prime pagine fino alle ultime. Non vi nascondo che avrei voluto che strigliasse Alexander a dovere, che sgonfiasse il suo ego in maniera netta e definitiva perché i momenti in cui il calciatore mi ha dato ai nervi sono stati diversi. Ma ho capito che Thea era troppo buona, troppo docile e innamorata per farlo. Lei l’ha accettato così com’è, lo ama così com’è. Si è presa il bello e il cattivo tempo, senza mai tentare di cambiarlo – non ci sarebbe riuscita comunque. 
«Non sei il ripiego, sei la sola e unica di cui abbia bisogno al mio fianco. Sei riuscita a infrangere i paletti, distruggere le mie barriere, disintegrare la corazza che avevo indossato.»
Sarei caduta anch’io nella trappola di King, perché non posso dimenticare che l’aura che lo avvolge è seducente, affascinante, erotica. È un uomo a cui non è possibile resistere, e questo passa attraverso ogni pagina. È sicuro di sé, ha degli obiettivi, cammina sempre a testa alta. Ha carattere da vendere, cosa che non tutti gli uomini hanno. E, soprattutto, è coerente. Non lo vedrete piegarsi per amore, ha una sua personalità e un suo modo di fare che resteranno invariati per l’intero romanzo. Non è uno stronzo, ma è un personaggio che va capito. Un po’ atipico, forse. 
I suoi due volti sono indubbiamente l’anima del romanzo. Da una parte il padre irreprensibile e apprensivo, che si preoccupa eccessivamente per la sua bambina e vive la sua vita in funzione della figlia, dall’altra il donnaiolo impenitente che non sa dire di no a due gambe lunghe e una bocca carnosa. Da una parte il sentimento, dall’altra la lussuria. Due compartimenti che Alexander tiene ben lontani e separati e che faranno breccia nel cuore delle lettrici: il donnaiolo seduce, il papà fa innamorare perdutamente.
«Non avrò fatto goal» mormorai «ma ti ho dato un assist orgasmico che ti ha fatta impazzire». «Nulla che non avessi già provato» mi liquidò, arcuando un sopracciglio. «Bugiarda» sussurrai. «Se ti fa piacere pensare di essere una sorta di divinità del sesso continua pure, ma non sei l’unico nel mondo» ribatté, incrociando le braccia al petto. «Io sono il re».
King è un romanzo che scorre a meraviglia: semplice e fluida è la prosa dell’autrice, coerenti e intriganti sono i protagonisti. A fare da contorno una bambina bellissima, dolcissima e intelligente come poche, scene di sesso infuocato da urlo, una ex moglie spumeggiante e pronta a riprendersi ciò che una volta era suo, un ex fidanzato troppo insistente. Cosa manca? Nulla, assolutamente nulla. C’è la tensione del tira e molla, del volersi ma non potersi avere, quella che tiene sulle spine il lettore incrociando disperatamente le dita affinché il lieto fine si compia. Ci sono due testoni che vi faranno venire voglia di tuffarvi nelle pagine e intervenire per cambiare il corso della storia o anche solo per urlargli contro e poi andarvene. Così, come se nulla fosse. Un’imprecazione, due parolacce, quattro schiaffoni e via. Ci sono temi importanti, inseriti con linearità nella trama e che il lettore può interiorizzare a seconda della sua sensibilità. Ci sono messaggi positivi che non si può ignorare e da cui è giusto trarre insegnamento. 
E poi c’è un finale che mi ha sciolto il cuore e fatto gioire come una fan sfegatata. Non potevo crederci, una romanticheria del genere non mi capitava di leggerla da secoli e per me è stato il colpo definitivo. Sono capitolata, innamorata pazza di loro, al punto da desiderare di essere lì, seduta sui gradini dello stadio, a tifare per loro. 
L’unica, piccola, piccolissima pecca di questo romanzo? È stato troppo breve. Ne volevo ancora. 
Jenny Anastan, con il suo King,dimostra di essere ancora una volta una garanzia. 






2 commenti