Wŏ ài nĭ– L’ULTIMO DESTINO POSSIBILE, C.K. HARP. Recensione di Eleonora.


Titolo: Wŏ ài nĭ– L’ultimo destino possibile
Autore: C.K. Harp
Editore: Self publishing
Pubblicazione: 12 aprile 2021 ebook; 14 aprile 2021 cartaceo
Genere: Fantasy orientale
Prezzo: € 3,99 ebook; € 13,99 cartaceo

È l’anno yǐchǒu del grande Yangdi quando, sotto gli occhi stupiti della sua promessa sposa, Yixuan cade dalla Collina dei Quattro Saggi e precipita tra le braccia del ragazzo più bello che abbia mai visto. Dell’unico ragazzo che abbia mai visto, in realtà. Suo padre, infatti, gli ha vietato di mettere piede oltre il terzo cielo, pena una punizione memorabile capace di spogliarlo anche dei suoi poteri divini. Tuttavia, osservando il regno degli uomini e il suo nuovo amico, Yixuan si chiede perché. Perché solo a lui, tra tutti gli immortali, è precluso vivere come chiunque? Quali nefandezze ha commesso nella sua vita precedente per meritare quell’esistenza? D’altronde, deve esserci un motivo se il sovrano di giada lo odia al punto da preferirlo morto piuttosto che libero. 

In un mondo in continuo mutamento, a pochi anni dalla riunificazione del paese sotto la dinastia Sui, i destini di un immortale e di un semplice ragazzo tornano a unirsi dopo secoli di oblio, in una storia andata perduta nello sconfinato universo ma destinata, forse, a scardinare l’armonia stessa che lo governa.

«Perché è questo che facciamo, Yixuan, non lo hai capito?» lo interruppe Yue Lao, inclinando la testa di lato. «I mortali sono un semplice passatempo, per noi. Lo sono sempre stati, nonostante le grandi aspettative di Fuxia e Nuwa. Ciò che ignoravamo davvero era che il cosmo li avesse previsti e avesse forgiato su di loro l’idea stessa di armonia. Non esiste Yin e non esiste Yang senza di loro.


È sempre un piacere leggere i romanzi di C.K. Harp: il suo stile narrativo è preciso, i temi trattati sono affrontati con studio, osservazione e passione. Ero molto curiosa e allo stesso tempo preoccupata quando ho iniziato la lettura perché gli argomenti trattati in questo romanzo erano tutti nuovi per me. A parte la storia m/m, tutto il resto non rientra nelle mie preferenze di lettura ma ho voluto darmi una possibilità per capire, conoscere e apprendere cosa il genere fantasy e lo storico ambientato in Cina avrebbero potuto provocare nella mia mente. Ebbene sì, grazie a questo romanzo ho dovuto ricredermi su questi due generi che non leggo perché questa storia non ha dei confini precisi, non si limita a raccontare ambientazioni fantasy o storiche, no, questa storia affronta una battaglia epica tra l’accettazione di un sentimento proibito, la consapevolezza di dover essere rivali delle proprie famiglie e soprattutto tratta il tema dell’amore assoluto come forma di vita, scelta di sopravvivenza e sfida del destino.

Una storia che va assaporata e gustata senza togliere l’effetto sorpresa, quindi voglio invogliarvi con le sensazioni e le emozioni che mi ha trasmesso.

Il tempo tra cielo e terra ha costanti del tutto diverse, sai? Un nostro respiro vale quanto un’intera esistenza mortale. Così effimero, il loro vagare, eppure così intenso…

Yixuan e Shunzi sono due ragazzi che non hanno nulla in comune se non la voglia di amarsi liberamente. Uno figlio di un Dio e l’altro comune mortale, si ritrovano l’uno nelle braccia dell’altro senza averlo chiesto, quasi per uno scherzo del destino. 

Il tempo vissuto nella storia è diverso dal tempo che viviamo noi ogni giorno e durante la lettura mi sono sempre chiesta: si conoscevano già Yixuan e Shunzi? Come è possibile provare una tale sintonia con una persona che non si conosce?

Loro sono lo specchio di due anime che si guardano per la prima volta: spogliati dalle loro vesti e con i loro cuori in mano. Battono, lo si sente a miglia di distanza, ma i loro occhi portano una preoccupazione che non li rende sereni.

È forse la natura stessa di questo strano mondo il fattore capace di portare l’animo di chi la osserva a un intimo cambiamento? È forse il solo calpestare questo suolo mortale e respirarne l’aria carica di profumi, a mutare parte della creatura che si trova a vagare per le sue terre?

Appartengono a due mondi diversi, non hanno alcuna possibilità di vivere le loro vite assieme se non quella di sacrificarsi per salvarli l’un l’altro. Il tempo di un bacio, lo spazio di una carezza, il colore della passione vengono presto sostituiti dal dolore, dalla lontananza e dalla rinuncia.

Possono vivere anche molteplici vite ma se ognuna di questa non è vissuta assieme, allora che senso ha vivere? Il destino ha altri piani per loro, architettati da chi detiene le redini di questi uomini-burattini che compiono azioni irrazionali. Non possono ricordare il passato, ogni avvenimento viene dimenticato e distrutto. Vivere il presente è una continua battaglia tra forze più potenti di loro. Il futuro ha una debole speranza che si affievolisce a ogni colpo inferto.

«Credi a tutto ciò che provi, ma non credere a nulla di ciò che vedi,» «Che volete dire? Cosa significa?» «Come lo troverò? E come fate a essere sicuro che lo amerò davvero? Io non so proprio niente dell’amore!».

L’amore però non perde mai la speranza, fino alla fine, fino all’ultimo respiro.

Un’ultima possibilità per salvarsi, un’opportunità per un amore impossibile che ha segnato un’intera esistenza, un amore che si è fermato nel tempo, che porta con sé i segni della sofferenza e dell’abbandono, che si fa succhiare la vita e le sue occasioni, se la fa rubare, spezzare, annientare da chi in passato ha avuto paura e ora non accetta questo rapporto perché crede che sbagliato.

Nessuno è sbagliato quando prova amore, quando la sua anima è destinata a combattere per salvare quel cuore che pulsa, che sia esso un essere mortale o immortale.

Il respiro corto nei polmoni, le mie lacrime si assommano al sudore, sciogliendo le chiazze del sangue che, rappreso sulle mie guance, sembra di volta in volta rinfocolare la ferocia di Zhao fino a tramutarlo in una bestia priva di senno. Quanto ancora potrò resistere, notte dopo notte, agli assalti di quella tirannia sconfinata di cui si è fatto personificazione il mio sovrano? Quanto ancora ci vorrà prima che la ragione torni a illuminarne la mente, rischiarandola, dissipando la nube che la ottenebra? Quanto ancora impiegherà la sua umanità a palesarsi, mostrandogli le nefandezze che l’ossessione per me lo ha spinto a compiere? Non mi importa più molto della mia vita, né del mio fato, giacché senza la vicinanza dell’unica persona che per me conti davvero sono mera carne pulsante che vaga, inconsistente. Eppure non posso fare a meno di piangere, di disperarmi, di provare questo cordoglio penoso nell’anima.

Wŏ ài nĭ– L’ultimo destino possibile è un romanzo che porta il lettore a compiere un viaggio in un paese lontano, dove lo scenario storico racconta di dinastie importanti vissute attraverso diversi mondi. Una cultura lontana dalla nostra realtà dove fantasia e storia dipingono una storia indimenticabile con tinte forti, colori che non passano inosservati, i cui pennelli, non solo hanno disegnato le loro gesta più importanti, hanno anche tratteggiato i confini di un amore tanto discusso che ha saputo far crollare quelle barriere che li tenevano prigionieri di un sentimento non accettato, ma sofferto e cercato fino alla morte.

Molti peccati saranno messi in discussione. Ci ritroviamo a dover fronteggiare l’Ira degli Dei, l’invidia di chi non sa amare, la lussuria di chi il desiderio lo avverte sulla pelle, la superbia di quelle gesta esemplari ma non riconoscibili agli occhi dei mortali e quell’avarizia di emozioni che non possono essere ignorate.

C. K. Harp ha descritto i luoghi e i tempi della storia con tante informazioni relative alla cultura cinese. Lo studio che ha dedicato alla costruzione di questo romanzo e la sua passione per la cultura orientale li si ritrova nelle parole che ha messo nero su bianco. Ha saputo armonizzare le mie carenze e le mie poche conoscenze di questi generi portando la mia curiosità a livelli mai provati prima. Ha saputo coinvolgermi in una storia che profuma di passato, dove il male e la cattiveria altrui sono sempre pronti a metterci lo zampino.

Mi sono ritrovata catapultata in luoghi immaginari tanto quanto reali, con personaggi che hanno saputo conquistare il mio cuore in un batter di ciglia. Yixuan e Shunzi hanno un posto d’onore nella mia libreria. 

L’amore raccontato in questo romanzo non conosce tempi e luoghi, questo amore sa strappare le anime, sa ricucire i cuori e sa donare a chi ne ha bisogno quella pace interiore che nessuna divinità potrà mai contrastare.

Consiglio questa lettura agli amanti dei generi trattati ma anche a chi, come me ancora vergine di queste realtà, vuole provare a mettersi all’ascolto di anime che portano con sé il profumo dell’oriente. Non esiste Yin e non esiste Yang senza C. K. Harp.

Wo Ai Ni... ti amo.

Buona lettura, 

Eleonora 

 

1 commento

  1. Wooooooooo, ma grazie! Che bellissima recensione, Eleonora! Sono strafelice di averti conquistata e di averti instillato un po' di quella curiosità che ormai mi divora da qualche anno. Lo xianxia e il wuxia sono generi che in Italia non sono ancora molto conosciuti, né tradotti, ma spero davvero che le cose cambino in futuro perché per noi è tutto nuovo e bellissimo. Grazie di cuore, mi fai davvero felice <3
    C.K.

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