UN MALEDETTO LIETO FINE, BIANCA MARCONERO. Recensione in anteprima.


Titolo: Un maledetto lieto fine
Autore: Bianca Marconero
Editore: Newton Compton Editori
Pubblicazione: 7 febbraio 2019
Genere: Contemporary romance
Prezzo: € 2,99 ebook; € 9,90 cartaceo

Agnese ha diciannove anni, è la figlia di un senatore piuttosto influente e ha ricevuto un’educazione rigida. Le piace disegnare ma ha messo i sogni nel cassetto e si è iscritta a Giurisprudenza. Dopo la morte della madre, ha imparato a nascondere a tutti i suoi veri sentimenti ed è diventata la classica ragazza ricca, perfetta, composta e fredda, ma in realtà piena di insicurezze. Quando la sua incapacità di lasciarsi andare allontana il ragazzo di cui è innamorata da anni, Agnese capisce di avere bisogno di aiuto. Vorrebbe qualcuno che le insegni a essere meno impacciata e Brando, il suo fratellastro appena acquisito, sembra proprio la persona giusta. Lui lavora di notte, suona in una band, e cambia ragazza ogni sera. Peccato che il bacio che i due si scambiano per “prova” sia lontano anni luce da un esercizio senza conseguenze. Così le loro lezioni di seduzione ben presto diventano qualcosa di più… Brando saprà insegnare ad Agnese che la lezione più importante di tutte è abbandonarsi alle emozioni?

Se niente resiste al tempo, allora tanto vale smascherare la bugia del per sempre. Aneliamo tutti a un maledetto lieto fine che non ci sarà. 
Agnese Altavilla sa bene ciò che vuole dalla vita. Mattia Degli Innocenzi è il suo nome. Lo desidera segretamente da anni, è a lui che sogna di donare la sua verginità, il suo cuore, la sua fedeltà eterna. Sarebbe tutto perfetto, se solo lui non l'avesse scartata come una mela andata a male. Troppo pudica, troppo casta e perbene per uno che era smanioso di sperimentare tra le lenzuola. È andato avanti, è passato alla prossima conquista lasciandola in un angolo a leccarsi le ferite. 
Tanto è bastato ad Agnese per convincersi del fatto di non essere all'altezza degli uomini. Non troverà mai nessuno da amare, ma soprattutto nessuno che la ami allo stesso modo. Quello che ci vuole è qualcuno che l'aiuti nel suo disperativo tentativo di rimettersi in pari con gli anni e con l'esperienza, che le insegni come sedurre, come lasciarsi andare e come godersi il momento. L'uomo più giusto e più sbagliato è Brando Serristori, il suo fratellastro. Suo padre, un uomo politico tutto d'un pezzo, sempre attento alle apparenze, ha deciso di accompagnarsi alla madre di Brando, una donna bellissima, giovanissima ma dalla salute cagionevole. E così Brando e sua madre vivono a casa Altavilla godendo di tutti gli agi possibili e immaginabili. Nonostante ciò Brando e Agnese non potrebbero essere più diversi. Lei ha le fattezze di un angelo: è educata, fredda, socialmente rispettabile. Lui fa parte di una band, gli Urban Knights, che suona in un posto dimenticato da Dio. È fedele alla musica, al suo chiodo di pelle e ai membri della sua band. È quello che Agnese definisce "un debosciato", uno che deve laurearsi ma non ha ancora finito gli esami e passa il tempo libero saltando da un letto all'altro. 
Nessuno può essere più spregiudicato di Brando, ed è per questo che Agnese chiede il suo aiuto. Gli offrirà i soldi che gli servono per realizzare il suo sogno di portare la sua musica in America, a patto che lui l'aiuti a diventare più "disinvolta". Quello che entrambi non hanno considerato è l'attrazione. Fatale. Improvvisa. Pronta ad abbattersi su di loro come il peggiore dei cataclismi. 
Brando e Agnese insieme sono miccia, sono fuoco che divampa, un fiume che straripa, un vulcano in piena attività. In ballo ci sono i loro cuori, già provati, le loro famiglie, già smembrate e un passato pronto a fargli lo sgambetto. Una combinazione letale a cui nessuno aveva pensato. 
Un maledetto lieto fine è un romanzo in crescendo. Un romanzo ricco di spunti, sentimenti, sofferenza. Un romanzo che si evolve capitolo dopo capitolo, insieme alla crescita personale dei suoi protagonisti. Un romanzo che sa d'amore vero, di dolore atroce, di perdite importanti, di difficoltà insormontabili, di apparenze da mantenere. Un romanzo sulle incomprensioni e sul loro ruolo in un rapporto di coppia. Un romanzo sulla gelosia, su quanto possa mandare fuori di testa anche l'uomo più razionale del mondo e fotterlo completamente. È un romanzo scritto da Bianca Marconero, e questo - almeno per me - basta già. 
Quest'autrice è da tempo sinonimo di garanzia per me. Vado sul sicuro, qualsiasi cosa scriva e decida di pubblicare. So che amerò ogni singola parola, ogni personaggio - pure le comparse. Finirò per emozionarmi, per commuovermi e fare il tifo neanche fossi allo stadio. 
Bianca Marconero mi fa tornare bambina: la gioia e la frenesia che provo durante la lettura dei suoi libri è intensa proprio come allora. 
Un maledetto lieto fine è stata una soddisfazione grandissima, una gioia immensa, un romanzo che appena finito ho subito avuto voglia di rileggere. Mi ci sarei tuffata a capofitto di nuovo, ancora una volta, e poi un'altra e un'altra ancora. Infinite volte. Perché mi sono innamorata di Brando lentamente. Mi ha cotta a puntino, un po' come ha fatto con la sua Agnese. Da bad boy maledetto, strafottente e sopra le righe a ragazzo dolcissimo capace di farmi battere il cuore. Un cambiamento radicale che si prende il giusto tempo per avvenire. Un cambiamento che risulta perfettamente credibile se inserito nel giusto contesto. 
Bianca ha dato al suo romanzo cuore e razionalità. C'è cuore nel sentimento sconfinato che Brando e Agnese finiscono per provare, nella chimica che li lega e li attira sempre uno vicino all'altra. C'è cuore nelle loro scenate di gelosia, a volte plateali, a volte silenziose. C'è cuore nel dinamismo che danno al loro rapporto - un continuo tira e molla capace di farmi stare sempre con il fiato sospeso e le dita incrociate. Ma c'è anche razionalità. Nella crescita personale a cui entrambi sono soggetti. Nel percorso individuale, prim'ancora che di coppia, che fanno. Nel prendersi il giusto tempo per ogni cosa, nel lasciar maturare ogni cambiamento. 
Ci stiamo fissando in silenzio, in una guerra all'ultimo sguardo che per un attimo mi ha fatto perfino scordare che è senza vestiti. Me ne ricordo, però, quando muove due passi nella mia direzione: due passi sono l'esatta distanza che c'era tra noi e ora non c'è più. 
Come vi dicevo inizialmente Brando è la pecora nera, il protagonista dannato. Sapete sin dal primo istante che finirete per amarlo, ma imparerete ad amarlo veramente solo capitolo dopo capitolo, quando scoprirete chi c'è dietro il cantante talentuoso e il ragazzo schivo. Brando, dentro, è immenso. È un giardino nascosto, in piena fioritura. È un angolo di paradiso riservato a pochi. Un lusso. Un tesoro prezioso. Brando è solo per pochi, ed è per questo che è ancora più speciale. 
A volte mi sento prigioniero di questa canzone, come se fosse una profezia. Come se fossi condannato a dire addio a coloro che amo. Come se non ci fosse nessun maledetto lieto fine per me. 
Il cambiamento di Agnese, della ragazza algida dei primi capitoli, è forse meno evidente di quello del protagonista maschile, ma altrettanto percepibile. Anche lei, come Brando, ha messo su un'armatura, uno scudo che la protegge dal mondo. Quello che mostra in pubblico è ben lontano da chi è veramente. Le sue insicurezze e la paura di non essere amata sono ben radicate in lei, e per sconfiggerle, una a una, ci vorrà del tempo. 
Odio, indifferenza, riconoscenza, gelosia, rabbia, interesse, passione, furia. Passeranno per ogni step, per qualcuno di questi anche più di una volta. Si faranno del male nel tentativo di annullare l'altro e nel mentre si avvicineranno sempre più. Giocheranno con il fuoco, in maniera sprezzante, e finiranno per bruciarsi e danneggiarsi. Ricominceranno da capo, infinite volte. E voi lettori? Sarete come al cinema. Seduti in poltrona, con i pop corn tra le mani a godervi lo spettacolo, a battere le mani, a restare a bocca aperta, a gridare al cuore di rallentare perché così è davvero troppo. 
La verità è che una persona vera, come Brando, con un odore, delle mani e una bocca, non è facile da elaborare quanto un amore concettuale. Devi tenere conto degli spigoli, delle delusioni che ti dà, dei gesti che sorprendono, nel bene e nel male. Non è una simulazione a tavolino, in cui costruisci il ragazzo ideale, e immagini ogni fase della vostra favola. La realtà è più sporca, imperfetta. Più magica, anche. Con i sogni ci si fissa, della realtà ci si innamora. 
Alle battute finali il mio cuore era stretto in una morsa. No, Bianca. Così no. Ho pregato. Ho continuato a incrociare le dita. Sono stata contenta, forse. Ancora non lo so, ancora devo capire. Il lieto fine esiste, c'è, sempre. Anche quando è "maledetto", anche quando è difficile da raggiungere, anche quando sembra un miraggio, anche quando è terribilmente e dolorosamente anticonvenzionale. 
Un'autrice eccezionale, di quelle che meritano un successo senza tempo, un romanzo pieno di cuore e battiti, due personaggi da amare incondizionatamente. Un microcosmo di ragazzi e ragazze, uomini e donne alle prese con quella che chiamiamo vita, con le sue giornate no, la sua imprevedibilità, la sua finitezza. 



Nessun commento