Titolo: The confidence of wildflowers
Autore: Micalea Smiltzer
Serie: Wildflowers #1
Editore: Heartbeat Edizioni
Pubblicazione: 11 aprile 2025
Genere: Contemporary romance/Age gap
Prezzo: € 3,99 ebook
Avevo diciotto anni, lui trentuno. Appartenevamo a due mondi separati, ma vicinissimi, tanto da potersi toccare. Una tentazione difficile a cui resistere.
Il mio futuro? Un enorme "e se...". E va bene così, per ora.
Fino a quando, all'improvviso, Thayer Holmes si trasferisce nella casa accanto. Scontroso, misterioso, un paesaggista che riesce a farmi ridere e sentire viva con un semplice sguardo.
Poi arriva la proposta: fare da tata a suo figlio. Un modo per guadagnare qualcosa, ma anche un'opportunità per stare vicino a lui, per conoscerlo meglio. Non posso farci nulla, è impossibile non innamorarmi di Thayer e di quel piccolo angelo che gli corre intorno.
C'è solo un problema: io ho diciotto anni. Lui ne ha trentuno. Innamorarsi di qualcuno con quasi quindici anni di differenza non era nei miei piani. Ma a volte, l'amore arriva proprio quando meno te lo aspetti…
Hawthorne Mills, Massachusetts. Salem ha diciotto anni e nessun piano per il futuro. Le basta sopravvivere, arrivare a fine giornata, mettere un piede davanti all'altro, riuscire a riposare di notte qualche ora tra un incubo e l'altro. Nessun progetto ambizioso, nessuna speranza per il college. Non si concede di sognare troppo, perché una delle persone che avrebbe dovuto amarla di più al mondo ha spento ogni suo sogno e le ha tolto l'innocenza.
Si alza all'alba, in preda agli incubi che la tengono in ostaggio, infila le scarpe da corsa e fugge. Corre più che può, corre fino allo sfinimento, fino a spegnere ogni ricordo. Finché nella sua vita non arriva Thayer, il sexy, burbero e perennemente arrabbiato Thayer.
Trentuno anni, un figlio e un matrimonio finito male alle spalle. Thayer ha appena acquistato la casa di fronte a quella di Salem, ed è in piena ristrutturazione. Sguardi furtivi, qualche convenevole, così i due si avvicinano. Thayer è diffidente, poco incline a socializzare, Salem prova ad aiutarlo, gli offre da mangiare, si offre di dare un aiuto non richiesto.
Pian piano il ghiaccio si scioglie, Thayer inizia a farsi trovare sulla strada quando Salem si alza in orari improbabili per andare a correre: corre insieme a lei, prova a tenere il suo passo, a farle compagnia, a prendersi cura di lei.
Quando le cose inizieranno a spingersi troppo oltre, però, entrambi dovranno farsi delle domande. Può davvero funzionare tra una diciottenne con traumi irrisolti e un futuro spezzato e un uomo di trent'anni che sta provando a ricostruire la sua vita dopo una battuta d'arresto che ha distrutto la sua famiglia? Saranno in grado di prendersi cura l'uno dell'altra senza aggiungere altro sale alle ferite che si portano addosso e che probabilmente non si rimargineranno mai?
The confidence of wildflowers è il primo volume di una dilogia. Nonostante le avvertenze, che lampeggiavano in rosso e in caratteri cubitali per segnalare pericolo, mi ci sono tuffata attratta dal trope dell'age gap. Non mi spaventava il fatto di dover leggere di abusi e di malattie tra le pagine, anzi c'è stato un lungo periodo nella mia storia di lettrice di romance in cui apprezzavo particolarmente queste tematiche. Di sicuro, però, non mi aspettavo la dose di tragedia e dolore trovata. Sin dall'inizio sono riuscita in qualche modo a farmi travolgere dalla malinconia e dalla tristezza che tengono la protagonista prigioniera. L'ho vista spezzata, intenta a sopravvivere più che a vivere. Ho visto tutti i sogni, le speranze e gli obiettivi di una ragazza così giovane tranciati. Salem è danneggiata, più di quanto si conceda di pensare. La terapia l'ha aiutata a superare, ad andare avanti, ma non del tutto. Quello che prova a fare è lasciar passare un giorno dopo l'altro, cercando di non finire succube dei ricordi e del dolore che ancora prova. Salem è cristallizzata, ferma immobile. I giorni passano veloci, le settimane si susseguono, i mesi scorrono. Non fa meno male, non cambia di una virgola la prospettiva del suo futuro.
L'angoscia della sua immobilità arriva al lettore e in qualche modo lo turba. Thayer arriva nella sua vita portando novità. Nonostante Salem abbia una madre, una sorella e un fidanzato, nessuno sembra riuscire a dividere con lei il peso del suo passato, non in modo da far sì che le gravi meno sulle spalle comunque. Thayer invece sembra proprio fare questo: rendere quel peso meno gravoso, dividerlo con lei. Lui ha già fatto tante esperienze, può insegnarle tanto, ma soprattutto ha quel modo di fare protettivo che è sempre mancato a Salem.
Sembra non avere nessun altro scopo al mondo, Thayer, se non quello di proteggerla: dai suoi mostri, dai ricordi, dalle notti infestate.
Ogni volta che lei crolla, lui la sorregge. Ogni volta che si ritrova senza forze, lui la rialza. Una presenza che c'è, che inizia a far parte della sua quotidianità a piccole dosi, diventando in poco tempo imprescindibile.
«Tutti meritano di avere qualcuno che sia lì per loro. Io voglio essere il tuo qualcuno». Il mio cuore smette di battere. Lui alza lentamente gli occhi, guardandomi attraverso le lunghe ciglia scure. «Il mio... qualcuno?» «Sì».
Un legame che non sanno spiegare al mondo, una differenza significativa d'età che loro stessi temono, ma qualcosa di cui ben presto non sapranno più fare a meno.
Anche il protagonista ha i suoi demoni, ma passano in secondo piano, o comunque l'autrice sceglie di mostrarceli solo per sommi capi senza andare troppo a fondo. È la voce di Salem che conosciamo, The confidence of wildflowers è il suo racconto.
Thayer Holmes ha imposto il suo marchio su di me. E so, senza ombra di dubbio, che qualunque cosa sia questa, qualunque cosa diventeremo, se cresceremo e fioriremo come i fiori selvatici dietro le nostre case, o ci schianteremo e bruceremo, non avrà importanza, perché quando sarò vecchia e coi capelli grigi, sdraiata in un letto a ripensare alla mia vita, lui sarà la parte migliore.
Thayer è l'eroe che arriva in sella al cavallo bianco e salva la principessa in pericolo. È speranza nuova, sorrisi. È ciò che Salem merita: un uomo che la ami e la capisca al volo, che soprattutto capisca i suoi silenzi e li rispetti. Thayer le dà il tempo che le serve per aprirsi, riesce a decifrare ogni suo sguardo e ogni stato d'animo senza bisogno di parole. Una connessione particolare, la loro. Qualcosa di cui entrambi hanno bisogno per andare avanti e a cui non possono rinunciare.
«Chi eravamo non ha importanza, ciò che conta è cosa siamo adesso, cosa c'è nei nostri cuori. Tu sei solare, Salem, ma anche il sole non splende sempre.» [...] «Io non sono solare come te, ma ti prometto che quando avrai dei giorni bui, io sarò la tua luce».
Questa è stata per me una lettura controversa sotto più punti di vista. Il passato della protagonista è come un fantasma, aleggia tra le pagine e angoscia. Questo presente così vuoto contribuisce all'angoscia. Le tematiche delicate trattate ci aggiungono il carico da novanta. Ma il peggio doveva ancora arrivare, è arrivato in maniera del tutto inaspettata a quasi fine libro. Al 90% circa mi è arrivata una batosta a cui non ero pronta, che ha messo in ombra tutto il resto. Sarà difficile parlarvene senza fare nessuno spoiler, perché per me questo evento ha cambiato tutto. Ho visto l'intero romanzo in un'altra chiave, ho dovuto più volte spegnere il Kindle e fermarmi. Ho preso aria, ho provato a distrarmi, a pensare ad altro. Poi l'ho riacceso, intenzionata a continuare. Ma niente, mi sono dovuta nuovamente fermare. E così per altre due volte. Non ho pianto, ma mi sono sentita spezzata dentro. Triste, infinitamente triste. Malinconica e anche arrabbiata. Cara Micalea, perché? Adoro i colpi di scena, li adoro davvero e chi mi conosce lo sa. Li cerco, li desidero, li pretendo. Ma a un colpo simile non ero pronta, e nessuno lo sarebbe stato, ne sono certa. Cattivo, e anche un po' insensato, questo colpo di scena. E come se non bastasse è stato liquidato in poche pagine, come se niente fosse successo. E, ancora, come se non bastasse, la protagonista va avanti con la sua vita, come se fosse chiusa nella sua bolla, come se non avesse mai amato l'uomo che per un intero libro ha detto di amare. Volta letteralmente le spalle a chi per lei c'è sempre stato. Egoista e senza riguardo. Pensa solo a se stessa, al suo dolore, alle sue lacrime. Non esiste altro che lei. Com'è possibile dopo tutto ciò che è successo in quasi quattrocento pagine? Salem si mostra per la ragazza giovane, troppo giovane, e immatura che è.
Che dispiacere, ragazze! L'ultimo 10% cancella tutto ciò che di bello l'autrice è riuscita a scrivere e creare.
Sono amareggiata e delusa. Spiazzata e anche un po' incredula.
Ho già iniziato a leggere il secondo volume, The resurrection of wildflowers, perché ho bisogno di capirci qualcosa di più. Non ho grandi speranze perché leggendo la sinossi ho capito che sarà sempre peggio, ma ho troppi conti in sospeso con Salem per archiviare la storia e passare oltre.
Non posso, inoltre, non segnalare la presenza di un numero elevato di refusi sparsi qua e là. Non hanno reso questa storia meno intensa e dolorosa, ma sono veramente troppi per non farvelo sapere. Peccato, sarebbe bastata una rilettura in più per scovarli!
Non conoscevo Micaela Smeltzer, non sapevo cosa aspettarmi, ma posso dirvi che sono rimasta sotto questo libro come sotto a un treno! Ho bisogno di tempo per riprendermi, perché sono ancora stravolta, in bilico tra l'odio e l'amore, tra la rabbia e la speranza... chissà se riuscirò a riprendermi con il seguito. Chissà se riuscirò a perdonare Salem. Al momento ho il cuore spezzato per Thayer. Sto ancora piangendo per lui.
Ci risentiamo presto.
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