Autore: Alessia Iorio
Editore: Self publishing
Pubblicazione: 26 gennaio 2020
Genere: Contemporary romance
Prezzo: € 2,99 ebook; € 12,99 cartaceo
Mi chiamo Christian King e sono un Navy Seal, una macchina da guerra addestrata per colpire senza rimorso. Sono abituato a non sentire niente, ad agire secondo il mio senso del dovere e a non lasciarmi trasportare dalle emozioni, ma non avevo messo in conto di non essere invincibile. Quando sono stato colpito e sono finito in questo maledetto ospedale, l'unica cosa sulla quale riuscivo a concentrarmi era la mia rabbia per quello che mi avevano tolto, fino a quando dalla mia porta non è entrata una ragazza timida con la divisa da infermiera e gli occhi più azzurri che io abbia mai visto. Per la prima volta, dopo tanto tempo, ho sentito qualcosa di diverso dal rancore e ho deciso di fregarmene delle conseguenze. Lana Young ha la mia stessa rabbia verso la vita, la mia solitudine e il mio dolore cuciti addosso e giocare a mescolarli è una tentazione troppo forte per poter resistere. Lascio che il suo dolore si mescoli al mio e che mi insegni a guardare le stelle, a sperare e credere ancora in qualcosa, permettendole di sfiorare le mie cicatrici. Ma sono egoista, sconsiderato e impulsivo. Perché il dolore genera dolore, è pericoloso e non c’è niente di affascinante in questo. Lana sta fuggendo da qualcosa, nasconde un segreto che protegge con tutte le sue forze e non permette a nessuno di avvicinarsi davvero a lei. E io sono pieno di problemi e devo pensare solo a tornare alla mia vita, a camminare di nuovo e ai miei figli. Ma allora perché non riesco a stare lontano da lei?
Christian King sta vivendo uno dei momenti più brutti della sua vita, probabilmente il più brutto in assoluto. Ha perso una gamba in un agguato mentre era in servizio. Si sente inutile, umiliato, un pezzo di carne alla mercé di infermieri e dottori. Un fenomeno da baraccone in piena regola. La sua carriera è stata stroncata, il suo futuro anche.
Lana Young è un'infermiera riabilitata da poco al lavoro. Dopo essere uscita da un'esperienza tremenda, è pronta a ricominciare e a lasciarsi il passato alle spalle, o almeno è questo che si ripete ogni giorno quando mette i piedi a terra. Viene assegnata a Christian, il Navy Seal più scontroso e odioso del pianeta. Lavorare insieme sarà una sfida per entrambi, una guerra che combatteranno ad armi pari finché il loro rapporto non muterà in qualcosa di più pericoloso.
Christian ha uno strano modo di rapportarsi a lei: prima la odia e le sputa addosso la sua rabbia, poi la tocca, come nessuno ha fatto mai. Si avvicina e si allontana in base al suo umore del momento, e Lana si sente completamente in balia della sua lunaticità.
In quella stanza d'ospedale possono fingere di essere ciò che non sono, ma fuori Christian ha una moglie che lo aspetta e due figli, una moglie con cui ha condiviso quattordici anni della sua esistenza. Anche Lana, come lui, ha delle responsabilità che le chiedono di restare lucida e razionale.
Nessuno dei due può perdere il controllo e lasciarsi andare a quest'attrazione che sentono. In ballo c'è troppo da perdere.
Imperfetti è una storia che parte spedita con delle ottime premesse. Una trama interessante, un primo incontro tra i protagonisti intrigante, e due personalità complesse a sufficienza da incuriosire il lettore. Per il primo 15/20% tutto procede a meraviglia, poi succede qualcosa.
A farmi storcere il naso è stato il protagonista. Non ho ben compreso i suoi cambi d'umore e di atteggiamento nei confronti di Lana. Non ho capito perché entra subito in confidenza con lei, senza che ce ne siano i presupposti. Non ho capito perché dal nulla crede di essere autorizzato a toccarla, a infilare le mani sotto la divisa che porta. Succede tutto in maniera istantanea, senza che il lettore riesca a capire da dove nasce quest'attrazione.
«Ho la testa piena di merda e il cuore più duro del cemento e tu sei incasinata, hai un sacco di insicurezze aggrappate sulla schiena che non ti lasciano camminare». Mi allontano, ma lui fa un passo avanti. «Ma forse, insieme, non dobbiamo essere giusti. Dobbiamo solo stare bene, Lana, e io con te sto bene. Non so nemmeno perché, cazzo, ma è così».
Andando avanti, poi, la situazione non migliora. Le mie perplessità nei confronti di quest'uomo sono aumentate a dismisura. Quando sua moglie è diventata una presenza fissa ha confermato tutti i miei dubbi. Un uomo distrutto dal dolore, che combatte contro un disturbo post traumatico da stress, ma anche un uomo che si crogiola nel tenere il piede in due scarpe. Perché se da un lato c'è la relazione con sua moglie che, per quanto disastrata, continua ad andare avanti, dall'altro c'è Lana. Due donne, un solo uomo. E no, proprio non ci siamo. Un uomo con le idee confuse, che mentre è intenzionato più che mai a salvare il suo matrimonio, perché diciamocelo oltre a sputare fango su sua moglie non fa, ne approfitta anche per fare nuove conoscenze con l'infermiera. Non vuole più sua moglie perché sa che è finita, ma ci sta ancora insieme in maniera più che attiva. Intanto vuole conoscere meglio Lana e si lancia a capofitto in questa nuova esperienza. Un giorno è il marito di Janine, il giorno dopo è l'uomo che vorrebbe andare a letto con Lana.
«Quando sono con te, quando ti bacio, ti tocco e ti stringo, non sono sposato e non sono nemmeno un reduce di guerra. Non sono un padre e non sono un Seal, sono solo tuo. Basta che tu mi dica di sì, Lana». Ed è questo l'inizio della fine. Quelle maledette, inutili parole.
A rimetterci indubbiamente c'è Lana. Una donna che ha già avuto la sua buona dose di sofferenza derivata dall'amore, una donna che avrebbe bisogno di un uomo onesto, leale e capace di amarla in maniera pura e vera. È lampante che quell'uomo non possa essere Christian King.
Senza entrare nello specifico per evitare spoiler posso dirvi a gran voce che Christian è stato un personaggio pessimo e che l'ho detestato sempre di più. Andando avanti la situazione peggiora, lui è sempre più incoerente, e le sue scelte sono solo la conseguenza delle scelte fatte da sua moglie. Non ha il coraggio di assumersi le responsabilità che seguono alle sue scelte, e quindi non sceglie. Resta nel limbo, su un filo che è sempre sul punto di spezzarsi. Aspetta che qualcuno lo spinga da una parte o dall'altra senza fare nemmeno un passo da solo. Non è questo ciò che Lana merita, non è questo l'uomo che nessuna di noi sogna.
Forse nella parte finale si riprende un po', ma non posso mentirvi dicendo che è stato sufficiente a perdonarlo. Lana ci è riuscita, perché innamorata, io no. E vi dirò, oltre all'incertezza e allo stare con due donne contemporaneamente, c'è un'altra cosa che non mi è andata giù: le parole sputate con rabbia su Lana. Imperdonabili.
Al di là di questo personaggio che mi ha fatto venire voglia di imprecare e di agire fisicamente su di lui, c'è stata una protagonista femminile con gli attributi. Lana è una donna coraggiosa, che ho amato e stimato. Ammirevole il modo in cui supera i suoi limiti, in cui si impegna per uscire dalla spirale di dolore e senso di colpa che l'attanaglia da troppo tempo ormai.
Sarà lei a compensare per tutte le mancanze di Christian, sarà lei a perdonare sempre, senza battere ciglio, cadendo mille e una volte nella trappola dell'amore.
So che Christian è pericoloso, è fuoco e tempesta e io sono una barca che fatica ad attraccare anche quando il mare è calmo, ma non riesco a lasciare perdere. Sono attratta da lui, dal suo corpo caldo e le sue mani ruvide, dalle sue labbra umide e i suoi occhi chiari.
Lo stile di Alessia Iorio è affinato, la psicologia dei personaggi ben studiata. Imperfetti è un romanzo ricco, in continuo movimento. Un buon lavoro, se non fosse per lui, che proprio non mi è andato giù. Tante difficoltà da superare, forse troppe. Tanto dolore chiuso in un cassetto che prima o poi dovrà essere aperto. Tanti scheletri nell'armadio che verranno fuori e si riverseranno su di loro, costringendoli a mettersi in gioco.
Un amore ostacolato, difficile, quasi impossibile. Un amore che troverà nell'impedimento la forza per compiersi e solidificarsi. Una storia sofferta che vi farà penare fino all'ultima pagina. Mai una certezza, mai una sicurezza. È tutto così instabile e incerto fino alla fine da spingere continuamente il lettore a chiedersi come andrà.
Un romanzo che mi sento di consigliarvi nonostante l'odio provato per il protagonista e le sue mille incoerenze. Un romanzo che vi regalerà un bel pugno allo stomaco. Tutto da leggere insieme a una camomilla calda. Inspirate, espirate... e non ammazzate Christian!
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