Autore: Amabile Giusti
Editore: Amazon publishing
Pubblicazione: 6 novembre 2018
Genere: Contemporary romance
Prezzo: € 3,99 ebook; € 9,99 cartaceo
Quando l’amore arriva è come pioggia che nutre la terra: anche il cuore più indurito ricomincia a battere
Harrison Duke, fascino selvaggio e pessimo carattere, è un ex scrittore di successo. Il burrascoso divorzio da una vanesia diva di Hollywood, il flop del suo ultimo romanzo e un pericoloso attaccamento alla bottiglia lo hanno spinto a rifugiarsi in una baita sperduta fra le montagne del Wyoming.
Tormentato da un triste segreto e in cerca di una nuova dimensione, Harrison vive in solitudine, lavora duramente ed evita ogni contatto umano, specie femminile. Tornare a scrivere è fuori discussione ma un giorno il suo ex agente gli propone di concedere un’intervista a Leo Tucker, giovane giornalista di talento, e Harrison a malincuore accetta. Salvo pentirsene non appena realizza che Leo è diminutivo di Leonora.
Quello che avrebbe dovuto essere un breve incontro si prolunga inaspettatamente, e i due sono costretti a condividere per giorni la spartana baita, isolati dal mondo, con effetti disastrosi.
Non è facile sopportarsi quando si è più che determinati a odiarsi. Ma cosa potrebbe succedere se la convivenza forzata si rivelasse più piacevole del previsto?
Chi ti fa una carezza, non ti resta impresso tanto quanto chi ti accoltella.
Leonora Johnson, conosciuta come Leo Tucker, ha imparato presto cosa significhi la solitudine. È cresciuta sapendo di non essere accettata dai genitori perché non rientrava nei canoni perfetti di bellezza a cui la madre aspirava. È sempre stata il brutto anatroccolo: non era bella, non era bionda, non era magra come un chiodo. Si è fatta da sola, ripartendo da zero con un nuovo nome, mettendo un bel punto a quella che è stata la sua infanzia e ricominciando.
Dopo una bella gavetta, diversi anni di caffè portati ai piani, correzione di bozze, fattorino nelle redazioni, è arrivata al New York Chronicle. Gestisce una rubrica culturale tutta sua di cui è estremamente orgogliosa e non potrebbe chiedere di più.
Harrison Duke è il suo scrittore preferito, l’uomo che venera da anni e che non ha mai incontrato. Dopo una carriera straordinaria, e dopo la fine del suo matrimonio con Regina Wells, una delle attrici più belle di Hollywood, l’uomo si è ritirato a vita privata. Ha smesso di scrivere – forse per sempre -, vive in una baita di montagna lontano da qualsiasi forma di civiltà circondato da animali. Barba e capelli lunghi, nessuna voglia di vedere uomini e donne conosciute e non.
Harrison è il prodotto di una vita che d’improvviso gli ha tolto tutto, un uomo incazzato col mondo, col destino, col fato. Un uomo che sta bene da solo, che non si piange addosso ma vuole essere lasciato in pace, dimenticato.
Quando Leonora lo raggiunge alla baita per intervistarlo per il giornale per cui lavora, Harrison è convinto che la giornalista sia un uomo. Leo Tucker, appunto. Vederla scendere dall’autobus, infagottata e buffa com’è, gli causa un mezzo infarto. È odio a prima vista.
Prova a mandarla via, a irretirla, a farla desistere dall’idea dell’intervista che non ha più intenzione di rilasciare. Le condizioni climatiche non proprio generose nei loro confronti, poi, faranno il resto costringendoli nella baita per giorni.
La convivenza forzata mostrerà a Leonora chi è oggi l’uomo che ha amato segretamente da lontano per anni: un uomo cinico, burbero, cafone. Ben lontano dall’ideale che aveva sognato.
Ogni volta che sono solo con te è un romanzo che segue un po’ il filone delle storie precedenti scritte da Amabile Giusti per Amazon Publishing. Storie che parlano di seconde occasioni, di redenzione, di rinascita. Storie in cui il protagonista è un uomo che ha smesso ormai di credere nelle cose belle della vita, incazzato con il mondo e con chiunque gli dia corda. Harrison è un Marcus (protagonista di Tentare di non amarti), un Kade (protagonista di Perché la notte appartiene a noi): un concentrato di odio, rabbia, freddezza. È un personaggio che già conosciamo, che non stupisce, che non ha assi nella manica. Forse è per questo che tutta la mia attenzione è stata calamitata da Leonora, piuttosto che da lui, nonostante l’autrice cerchi neanche troppo velatamente di spostare sempre l’attenzione sullo scrittore.
Il bene non fa abbastanza rumore, è come pioggia leggere che nutre la terra; il male invece è una grandinata che brucia i germogli e che non potrai mai dimenticare proprio a causa di quella devastazione.
Se Harrison è un personaggio simile agli altri di cui Amabile ci ha già parlato e fatto amare, Leonora è innocente, buona e caparbia a modo suo. È una ragazza all’apparenza fragile e sempre sul punto di spezzarsi che nasconde tanta forza. La vita l’ha resa dura, l’ha temprata e adesso non c’è più nulla che possa scalfirla, neanche le offese che Harrison le rivolge in maniera del tutto gratuita.
Sono una persona orribile, sono una depravata terminale, sono una pazza. Mi odio perché, anche se dico di odiarlo, non lo odio. Mi odio perché continuo a pensare a lui come all’uomo che raccontava storie capaci di trasformare l’anima in una realtà a quattro dimensioni, l’uomo che pareva conoscere tutto di me e al quale, a quindici anni, avrei voluto donare la mia verginità.
Leonora è una spugna, è il pungiball su cui Harrison si sfoga. È colei che raccoglie insulti, offese, parolacce non dedicate a lei. Assorbe la sua negatività e fa muro. Non lascia penetrare a fondo il carico da novanta di cui lui è portatore. Prova in qualche modo a salvarlo, a riportarlo in vita, ma senza buoni risultati.
In una baita di montagna, tra oche, maiali e altri animali strani, quella che nasce tra Leonora e Harrison è un’attrazione strana. Harrison non va a letto con una donna da sei anni e si sente fortemente attratto dalla giornalista nonostante faccia di tutto per negarlo. Lei, dal suo canto, lo guarda e vede ancora l’uomo che ha amato, sognato e venerato da lontano per anni e anni. Aprire gli occhi e capire che realtà e sogno non fanno rima sarà difficile e deludente.
Mi illudo che dietro la sua arroganza verbale, ci sia solo uno spirito tagliuzzato che si protegge con un’armatura. Molto probabilmente è solo la fantasia di una stupida.
Saranno costretti a prendersi cura l’uno dell’altra, a spalleggiarsi, a far fronte a situazioni pericolose. Harrison tornerà a essere, almeno in parte, civile. Più starà con Leonora, più il suo passato tornerà a fargli visita, aprendo nuove ferite e portandolo di nuovo a mettersi in gioco.
Per quanto sembri assurdo, la scrittura di Amabile, già magistrale, è qui ancora più matura. L’autrice non smette di stupire e incantare i lettori. In ogni storia c’è qualcosa di nuovo, qualcosa di cui parlare, qualcosa di cui innamorarsi. Ogni volta che sono solo con te ha ricreato la magia che ho sentito con la lettura dei romanzi precedenti: una magia unica, speciale, che si crea solo con alcuni libri. È una rarità, qualcosa da accogliere a braccia aperte quando ci si imbatte.
E nonostante Harrison sia la fotocopia di protagonisti già letti, ha un fascino tutto suo che fa ancora colpo. Sarà lo spirito della crocerossina, sarà che il burbero che si redime fa sempre colpo, ma sono stata anch’io una sua vittima. L’ho detestato, odiato nel vero senso della parola e sarei stata molto meno paziente di Leonora, ma non ho problemi ad ammettere che sarei finita anch’io ai suoi piedi, prima o dopo.
È stato bello scoprire le ferite dietro l’armatura. È stato bello spogliare i protagonisti di ogni corazza, guardarli dentro per davvero. È stato bellissimo scoprire la fragilità dietro la scorza.
Li ho visti per quelli che sono, una donna con tante insicurezze, da sempre rifiutata per il suo aspetto fisico non conforme agli ideali di bellezza canonica, e un uomo che è stato deluso dalla vita e a cui è stato spezzato il cuore.
Ogni volta che sono solo con te è un percorso che insegna attraverso i protagonisti a ritrovare noi stessi, a non perdere mai la speranza e la positività. A non mollare mai, a non dire mai “basta”. A restare, a continuare a combattere. Sempre. A riaprire il cuore all’amore in ogni momento della nostra vita, anche quando fa male, anche quando ci sembra che un cuore non ce l’abbiamo più, anche quando le ferite ancora sanguinano. Un percorso irto, pieno di buche e pericoli, un percorso che è necessario affrontare per raggiungere la meta.
Un romanzo bellissimo, da leggere, da assaporare. Un romanzo che fa, ancora una volta, sognare.



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