UN MALEDETTO PER SEMPRE, BIANCA MARCONERO. Recensione in anteprima.


Titolo: Un maledetto per sempre
Autore: Bianca Marconero
Editore: Self publishing
Pubblicazione: 15 luglio 2019
Genere: Contemporary romance
Prezzo: € 2,99 ebook


Cosa sei disposto a fare per la persona che ami?

Cosa sei disposto a fare per ritornare a casa?


Brando e Agnese si sono lasciati. Sono passati tre anni dalla loro separazione. I ricordi sono i loro compagni silenziosi ma cercano di andare avanti e ricostruire le loro vite. Brando, dopo le vicende accadute a Montréal, desidera una felicità di base, fatta di amicizia, lavoro e affetti. Vuole consolidare il successo della sua band, gli Urban Knights, e soprattutto desidera innamorarsi di nuovo. Quando incontra Penny, una giovane fotografa, si convince di aver trovato la persona che può aggiustare il suo cuore spezzato. 
Agnese vive a Milano e ha un unico obiettivo: proteggere la persona più importante della sua vita. Affronta le difficoltà a testa alta, in fuga dal padre, il senatore Goffredo Altavilla e in lotta continua con Lucio, divenuto ora l’avvocato del senatore. 
Dopo una serie di appuntamenti mancati con il destino, Brando ritrova Agnese e scopre l'esistenza di Jacopo. L'incontro fornirà l'occasione per ripartire un'altra volta o sarà l'ennesima caduta verso un finale sbagliato? In che direzione va il "per sempre", quando i segreti del passato diventano troppo ingombranti, quando l'amore deve essere gridato, quando la fiamma brucia ancora, pronta a divampare, per l’ultima volta?
Capitolo conclusivo della storia di Brando e Agnese, protagonisti di "Un maledetto lieto fine".


ATTENZIONE: contiene spoiler sul primo volume, Un maledetto lieto fine.


Si può restare aggrappati a un filo più di quanto si crede, a volte. Si può riporre in quel filo, e nella forza che da tutto il corpo si riserva sulle mani, l'intero destino, la propria intera vita, sfidando così la paura, il terrore, le domande. Ed è un po' quello che succede a Brando e Agnese, nonostante tutto. 
Nonostante il tempo che li ha visti separati, nonostante le circostanze della vita che li hanno portati a incontrare altre persone, a stringere altre mani, a credere ad altri occhi. Nonostante il destino abbia segnato la parola fine già da un po'. 
Segretamente e silenziosamente entrambi sono rimasti aggrappati a quel filo. Incapaci di lasciarlo andare, di proseguire come se non fosse mai esistito e non avesse mai cambiato il presente e il futuro. Perché quando ti accorgi di amare una persona, il tuo mondo viene messo sottosopra per sempre, e quando ti capita quello che è capitato a Brando e Agnese non c'è proprio verso e speranza di ricominciare. 
Bruciami pure ma, per favore, rallenta. Uccidimi ma, ti prego, fallo piano.
Agnese ha continuato a vivere scappando da una casa all'altra, sotto minaccia di Lucio Barberini e di suo padre. Ha cercato di fare qualche lavoro saltuario, qualcosa che le permettesse di non far mancare niente a suo figlio Jacopo e che li tenesse lontano dalle grinfie di suo padre. E intanto sono passati tre anni. 
Brando ci ha provato a scrivere ancora, a dare un nuovo disco agli Urban Knights, ma sembra che da quando Agnese è andata via lo ha fatto anche l'ispirazione. La folla continua ad acclamarli e a seguirli ovunque suonino, ma l'etichetta discografica gli sta col fiato sul collo. I tempi cominciano a essere stretti, le scuse sono ormai finite. Brando deve concretizzare, deve farlo o rischierà di perdere l'unica cosa bella che gli è rimasta. 
Nella sua testa, intanto, come nel suo cuore, il nome di Agnese è ancora scritto a caratteri cubitali. Quelle ferite che la ragazza gli ha inferto non hanno mai smesso di sanguinare. Non sono bastati i concerti in giro per il mondo, non sono bastate le fans, non è bastato il successo. Nessuna è più riuscita a toccare quelle corde, nessuna ha saputo più toccare il cuore. 
Brando è convinto che Agnese abbia fatto la sua scelta, che non l'abbia mai amato, che lei, con il suo cuore di ghiaccio, non sappia proprio cosa significhi amare una persona. Agnese, dal suo canto, non può perdonargli di averle girato le spalle. Quel giorno, al cimitero, Brando ha fatto la sua scelta mandandola via. 
È incredibile quanto il passato, i ricordi, le recriminazioni, i rammarichi e i rimorsi, come l'orgoglio, possano riuscire a tenere lontane le persone. Come possano mettersi di mezzo e impedire all'amore di fare il suo corso. 
Non hai capito niente, Brando. Perché sei rimasto con me senza saperlo. Perché io ho passato questi anni in compagnia di una parte di te. Io mi prendevo cura della parte migliore di te. E ora resto. Resto perché tu stai dicendo che il "per sempre" non esiste. Io invece dico di sì. Lo abbiamo fatto insieme. E quindi resto. Fino alla fine. 
Un maledetto per sempre è un seguito tanto atteso. Ho bramato e spasimato per mesi, per sapere come sarebbe finita tra questi due testoni. E nell'attesa il mio legame con loro si è cementificato, è diventato sempre più forte. Tanto forte che quando ho iniziato a sfogliare i primi capitoli del romanzo mi sono ritrovata in un niente avvinta, incapace di mettere giù il Kindle e proseguire con la mia vita. 
Per un paio di giorni ho voluto tenerlo lì, in bella vista, senza avere il coraggio di cliccarci su e di iniziare la lettura. Sapevo sarebbe stato un viaggio intenso, faticoso, che avrebbe preso tutte le mie energie e attenzioni. E così è stato. Un giorno intero, ventiquattro ore alle prese con Brando, Agnese, Jacopo (tu, bimbo, mi hai rubato il cuore!), e tutte le difficoltà che sono spuntate inaspettatamente nel mezzo. 
Stavolta Bianca ha voluto farmi più male del solito. Ha insistito sulle distanze, si è impuntata sulla sofferenza, su un passato sbagliato, su verità che non ne volevano sapere di emergere, su bugie che continuavano a vincere. Stringevo i denti, stringevo i pugni dal nervoso e mi dicevo che no, non poteva andare così. Non era giusto per nessuno: né per i protagonisti, né per quel cuore di bambino, né per me che stavo soffrendo come un cane insieme a loro senza poterci fare assolutamente nulla. 
Puoi alzare argini per una vita intera, puoi illuderti di tenere tutto sotto controllo, ma se il fiume tracima, l'argine cede. 
C'è un limite alle sofferenze che si possono provare nel leggere un libro, ma la Marconero ogni volta, con me, segna nuovi confini e nuove linee di demarcazione. Mi spinge sempre un po' più in là: mi emoziona un tassello di più, fa scendere più lacrime della volta precedente - facendomi di conseguenza consumare più fazzoletti della volta precedente -, imprime i personaggi e il loro amore sul mio cuore con un po' di forza in più. 
È l'amore, sotto diverse sfumature. È l'amore, pieno di colori che variano da quello più scuro e tetro a quello più vivo e sgargante. È l'amore che attraversa la vita, le sue brutture, le sue congetture, le sue salite, i suoi incidenti di percorso. È un racconto a trecentosessanta gradi, che coinvolge il lettore appieno. Lo rende parte della storia, della girandola di emozioni, stati d'animo, ricordi. È dannazione, perché amarsi così tanto e non riuscire a dirselo, non riuscire a tirare fuori la verità, tutta la verità, può essere solo dannazione eterna. È un insieme di circostanze, persone, tranelli, inganni che definiscono le distanze e hanno l'intento di separare per sempre. 
Brando è stato il mio cuore sin dal primo romanzo, sin dal primo sguardo, sin dalla prima parola pronunciata. Un artista maledetto, un uomo dal cuore d'oro, che trasforma in poesia tutto ciò che tocca e che lo tocca. Sono stata incondizionatamente dalla sua parte, anche nell'errore e nelle cadute. Lo avrei sostenuto per sempre, la mia mano sarebbe stata sempre tesa verso di lui. Nulla avrebbe cambiato la stima e la devozione che ho provato nel leggere i suoi pensieri. Quando un uomo così si mette a nudo non puoi non amarlo, perché arrivi a conoscerlo davvero, fino in fondo e senza filtri. Un personaggio, per me, da dieci e lode. Unico. 
Agnese... be', con lei non lo so cos'è stato. Non so se le avrei sempre teso la mano per aiutarla a rimettersi in piedi. Probabilmente no. Ci sono momenti di Un maledetto per sempre in cui non sono riuscita ad amarla. Un po' per istinto di protezione nei confronti di Brando, un po' perché oggettivamente avrei voluto scuoterla con forza per avere una sua reazione. Troppi silenzi, troppe convinzioni, troppa cocciutaggine, a volte troppa debolezza nel farsi raggirare. I muri che si sono innalzati tra lei e Brando, in parte, sono stati una sua colpa. Esclusivamente una sua colpa. E non sono qui a dirvi che c'è una vittima e un carnefice, perché non è così. Non lo penso, non l'ho mai pensato. In primis perché in amore non ci sono mai definizioni così precise, e in secundis perché Agnese non è un carnefice e Brando non è mai stato una vittima. 
Sono stati entrambi un po' vittime del gioco di persone più forti e più scaltre. Si sono fatti manovrare, hanno peccato d'ingenuità e di fragilità. E la vita non li ha mai perdonati per questo. Hanno pagato un conto salatissimo, fino alle ultime pagine. 
Questo maledetto per sempre, care mie, non voleva arrivare. Più mi avvicinavo alla fine e più lo vedevo sfumare, per un motivo o per un altro. Complicazioni su complicazioni, nuove verità, ancora bastoni tra le ruote. Il complotto ai danni di Agnese e Brando assumeva delle forme nuove: più pericolose, più disumane. Che sudata arrivarci!
Ora ci tengo a spendere due parole per Jacopo. Lo sapete, io impazzisco per i libri in cui sono i bambini. Mi intenerisco in una maniera assurda e divento una mammoletta. Ma stavolta con Bianca è andata ancora peggio. Jacopo è un bambino di un'intelligenza superiore, di una tenerezza che spacca il cuore in mille pezzi. Lo avrei stretto forte a me per ore, per giorni. La felicità che ci ha messo tanto ad arrivare, ma poi è arrivata, nella sua vita se la merita tutta. Lui più di ogni altra persona. 
Cosa dire ancora se non grazie Bianca. Il per sempre esiste, anche quando è maledetto, anche quando è così lontano da far tremare le gambe e lacrimare gli occhi, anche quando costa una fatica del diavolo, anche quando finiamo per perderlo di vista per giorni, settimane, mesi e a volte anni. Il per sempre esiste, basta avere il coraggio di lottare per prenderselo. E tu, con la storia di Agnese e Brando, ce lo hai ricordato. 
Leggetelo: meraviglia assoluta, amore in tutte le sue declinazioni, una favola vera. 





#1, Un maledetto lieto fine (recensione)
#2, Un maledetto per sempre

Nessun commento