PRENDIMI, SE MI VUOI, ELLA GAI. Recensione.


Titolo: Prendimi se mi vuoi
Autore: Ella Gai
Editore: Newton Compton 
Pubblicazione: 15 maggio 2019
Genere: Dark romance
Prezzo: € 1,99 ebook

È innocente. È pura. È un'orfana.

Ma soprattutto è una preda. 

Lei ancora non lo sa, ma io sono il suo Cacciatore.

Nella nuova casa sono in vigore delle regole:

1 Mai dire di no a qualunque sua richiesta.

2 Testa bassa e sguardo chino.
3 Niente domande.
4 E nessuna speranza.

La prima volta che mi sentii osservata, uscivo di scuola per tornare al Saint Mary.

La seconda volta mi sembrò di sentire qualcuno alle mie spalle, mentre attraversavo la strada per rientrare in orfanotrofio. 

E la terza volta, quella sensazione diventò realtà il giorno in cui seppi di essere stata adottata dal mio carnefice.
Avevo sedici anni quando fui catturata dal cacciatore.
Da una gabbia di violenze psicologiche e regole rigide ero finita dentro un’altra gabbia di violenze fisiche e regole impossibili. Potevo usare la mia mente con astuzia, per attaccare, e il mio corpo come arma di difesa. Tanto più mi mostravo remissiva, meno male ricevevo. 
Avevo una vendetta da riscattare e una libertà da riconquistare. 
Dovevo scegliere tra me e lui. 
Tra dolore e piacere. Tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. 
Qualunque decisione avessi preso il mio destino era già segnato, con violenze e droga. 


Lei è una ragazzina di sedici anni che non ha mai conosciuto i genitori. Vive al Saint Mary, un orfanotrofio in cui le impartiscono regole severe, che tenta in tutti i modi di raggirare. È una ribelle, una ribelle nell'anima, e piegarla sembra davvero impossibile. Non ce l'hanno fatta i duri colpi della vita, cosa potrebbe farlo? O forse dovrei dire chi?
Lui è un uomo potente, ricco, spietato. È il male, la distruzione, la fine. 
Quando lei arriva tra le mani del Cacciatore è l'inizio di una nuova vita, o forse la fine di tutto. 
Una trama già letta, che segue le specifiche del genere dark romance. Una trama inusuale per un'autrice come Ella Gai, che finora ha sempre scritto di uomini forse un po' bastardi, egoisti e traditori, ma mai così cattivi. 
Sono stata attratta prima dalla cover, bellissima, e poi dalla trama. Sapete che era un bel po' che non leggevo dark e che non avevo più la stessa curiosità nei confronti del genere. Le storie sono tutte uguali, prevedono tutte il solito rapimento, le stesse violenze, la redenzione e poi il lieto fine. Non mi lamento di quest'ultimo, sono la prima a pretenderlo in un romance. Mi lamento di plot e relativo svolgimento che fanno pensare a: letto uno, letti tutti. 
Prendimi, se mi vuoi ricade nello stesso errore. Segue il filone dei dark tutti simili tra loro. Soprattutto nei primi capitoli. La bravura dell'autrice, però, è emersa nel saper dare qualcosa in più ai personaggi, nel seminare indizi tra un capitolo e l'altro che mi hanno spinta a continuare nella lettura e a trovarla intrigante piuttosto che a lasciarlo lì in pausa e a passare a un altro libro. 
Partiamo dai protagonisti. Charlotte è un personaggio coerente, una ragazza che si è sempre sentita senza casa, senza famiglia, senza affetti. Ha sofferto tanto per le mancanze che la vita le ha dato, ma questo non fa di lei la vittima perfetta su cui mettere le mani. Probabilmente Hunter, il Cacciatore, ha sottovalutato la sua indole indomabile e ribelle. 
Avevo sedici anni quando fui catturata dal Cacciatore. Da una gabbia di violenze psicologiche e regole rigide ero finita dentro un'altra gabbia di violenza fisiche e regole impossibili. 
La ragazza ha un caratterino non da poco, tanto da scatenare già in orfanotrofio le ire di chi ha il compito di sorvegliare le orfane. Quando viene rapita e va incontro a violenze di ogni tipo - brutali, credetemi - ha dei cedimenti. Ci sono momenti in cui vuole farla finita, perché sarebbe più semplice; momenti in cui si convince che farsi del male sia meglio che subirlo da terze persone; momenti di sconforto e di rabbia. Ma, più di tutto, vince la sua caparbietà. Il desiderio di scappare, di fuggire dalla sua nuova, terribile vita è più forte di tutto e non la lascia mai. Le dà la forza e la grinta per guardare negli occhi il suo rapitore e sfidarlo. Le dà il coraggio di spingersi sempre un po' più in là di quanto le sia concesso. 
Il Cacciatore è un uomo terribile, capace delle peggiori atrocità, senza un briciolo di coscienza e morale, eppure quando si trova di fronte a Charlie si sente sempre un po' annientato. Le difese crollano, lentamente, molto lentamente. Le falle diventano visibili, e Charlie spinge, spinge, spinge. Poi lui riprende il controllo della situazione. E di nuovo giù con le violenze, con le punizioni, con gli stupri e con il tentativo di spezzarla. 
«Vedi, Charlie...», mi sussurra all'orecchio intanto che lo accarezza, «io sono il cacciatore e tu la preda. Il cacciatore ha bisogno di cacciare e la preda di essere catturata. È la legge della natura. Io ti ho già catturata, ma se provi a scappare mi costringerai a cacciarti di nuovo e non so cosa potrei farti questa volta», mette in chiaro.
Un po' bambina, un po' donna, Charlie è un personaggio, a mio parere, riuscito. L'incoerenza che in certi tratti la caratterizza è imputabile alla giovane età e alla particolare situazione che si ritrova a vivere. Almeno, questo è quello che posso dirvi in relazione al rapporto Charlie-Hunter, ovvero vittima-carnefice. Per quanto riguarda, invece, il rapporto di Charlie con le altre due vittime con cui si ritrova a convivere e a "lavorare", be', devo dirvi di aver riscontrato troppa incoerenza e immaturità. Sia da parte della protagonista che dei personaggi secondari. 
La presenza delle due ragazze, che sono state rapite da Hunter per lo stesso motivo di Charlie, arricchisce la trama, crea movimento, situazioni pericolose e intriganti, ma al tempo stesso dà da pensare. Amiche, nemiche, leali, doppiogiochiste. Non capirete mai da che parte stanno, e da che parte sta Charlie. Si tradiranno a vicenda, per poi dimostrarsi lealtà. Faranno fronte comune per sopravvivere alle atrocità, ma poi cercheranno di farsi le scarpe l'una con l'altra. Cosa proprio non mi è andato giù? Il fatto che Charlie fosse sempre pronta a perdonarle e a passarci su. Certe cose sono imperdonabili, non si possono dimenticare né mettere da parte. Eviterò di essere più specifica per non farvi spoiler sulla natura del loro rapporto e su cosa saranno chiamate a fare al cospetto di Hunter, ma posso dirvi che in queste dinamiche la protagonista mi è sembrata un po' svampita e poco intelligente. Ho pensato più e più volte: "Ma che stai dicendo? Sei impazzita? Ma perché?!".
Adesso mi tocca parlarvi di lui: Hunter. Un personaggio affascinante quanto crudele. Un uomo che vive senza regole, senza limiti, senza paure. Un uomo che quando penserete di averle viste tutte, si spingerà ancora un po' oltre. Un uomo che odierete, detesterete, non perdonerete, ma che vi renderà vittime del suo fascino rude. Ovviamente, visto il suo ruolo all'interno della storia, non posso che ritenermi soddisfatta di lui, della coerenza e della caratterizzazione che Ella Gai ha saputo regalargli. A fine lettura di lui avrete capito veramente poco, sembrerà sempre un po' in ombra e non saprete nulla del suo passato, del perché è maledetto, del perché conduce una vita del genere. 
Il giorno prima mi violenta, mi picchia, e il giorno dopo mi scopa come il migliore degli amanti. 
Prendimi, se mi vuoi è un dark romance forte, sicuramente non adatto a tutti. Chi ha lo stomaco debole o non è abituato al genere, si astenga. Chi invece ama curiosare tra pagine spietate, fatte di sangue, rapporti non consensuali, torture fisiche e psicologiche di un certo calibro, allora si accomodi. 
Personalmente non mi scandalizzo, non arrivo a sentire il mal di stomaco di fronte al racconto di scene di questo tipo, ma riconosco la brutalità. Questo non è un dark leggero e di romance c'è veramente poco. C'è qualche raro barlume negli occhi di Hunter, c'è il desiderio di una ragazzina di sentirsi amata/considerata/voluta per la prima volta nella sua vita, si intravede appena qualcosa che potrebbe essere/diventare ma che l'istante dopo già non c'è più, sostituito dalla violenza e dalla crudeltà. 
Il finale mi ha lasciato perplessa, e non poco. Tante questioni irrisolte che mi auguro saranno chiarite in un secondo volume. Il Cacciatore e la sua preda hanno un conto in sospeso, e io voglio, devo assistere a questa resa dei conti a tutti i costi! 
In definitiva Prendimi, se mi vuoi è un romanzo molto simile per trama e per intento ad altri dark già letti, con un finale che lascia insoddisfatti, ma che intriga e ammalia. Il desiderio di andare avanti e di macinare pagine vi corroderà, annienterà ogni altro pensiero. Tornerete a respirare solo alla parola fine, che una fine, purtroppo, non è. 






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