DIRTY GAMES, VALENTINA FACCHINI. Recensione in anteprima.


Titolo: Dirty games
Autore: Valentina Facchini
Editore: Self publishing
Pubblicazione: 13 luglio 2018
Genere: Erotic romance
Prezzo: € 0,99 ebook

Il mio nome è Alathea Davis, ho ventisei anni e sono una prostituta. Potrei definirmi una “escort”, ma la sostanza non cambierebbe: mi vendo per vivere. Lui mi ha costretto a scegliere tra la mia libertà e il mio corpo, e io ho accettato la sfida. Ha deciso di addestrarmi, ma non mi piegherà al suo volere, non riuscirà a cambiarmi. 
È un gioco senza esclusioni di colpi, il nostro. 
Solo uno di noi vincerà. 
E non sarà lui. 
Il mio nome è Sebastian Reeve, sono egocentrico, lunatico e mi annoio facilmente. Mi definiscono un uomo viziato, e hanno ragione: ottengo sempre ciò che voglio. Quando ho sentito la sua voce, ho capito che doveva essere mia. Lei sembra leggermi dentro, mi porta al limite e mi disorienta. Non mi sono comportato da galantuomo, le ho tessuto una trappola e lei ci è caduta, ma non me ne pento.
È un gioco senza esclusioni di colpi, il nostro. 
Solo uno di noi vincerà. 
E non sarà lei.


Alathea Davis sa che la vita non le ha mai fatto sconti: arrivare a fine mese è ogni giorno più difficile nonostante si sia sempre rimboccata le maniche e abbia lavorato sodo. Il suo sogno nel cassetto è diventare attrice ma nel frattempo si spacca la schiena in un locale in cui lavora come cameriera. Anche quando la sua giornata inizia malissimo, Alathea sa indossare un finto e radioso sorriso e accontentare i suoi clienti. L’ha imparato col tempo, con i sacrifici, con il dolore. 
È un giorno come tanti quando dalla porta del locale entra un uomo bellissimo e diverso dagli altri frequentatori abituali: troppo diverso per poter passare inosservato. Due occhi azzurri e profondi come l’oceano, un viso spigoloso, capelli indomabili biondi. E un lampo di malvagità che si espande e arriva fino a chi gli sta intorno. 
Il primo approccio tra i due rispecchia appieno la personalità di Sebastian Reeve, abituato da sempre a ottenere ciò che vuole solo con uno schiocco di dita. È ricco, schifosamente ricco ed arrogante, Sebastian. È pieno di sé, odioso, provocatorio. E colpisce Alathea proprio dove non dovrebbe: nell’orgoglio. Sarà subito sfida. All’ultimo sangue, senza esclusione di colpi. 
Quello che Alathea non può sapere è che Sebastian è più pericoloso di quanto le abbiano detto. Gestisce diverse società per conto di suo padre, ma la punta di diamante è la sua agenzia R&S, di cui si occupa insieme a una donna che gli ha aperto le porte di un mondo fatto di lussuria e potere. Tutto in lui grida soldi, pericolo e peccato. Alathea ne sarà attratta ma proverà a scappare a gambe levate, nonostante ogni suo sforzo si rivelerà essere inutile. 
Ciò che Sebastian vuole, Sebastian ottiene. 
Le avevo chiesto di entrare nella mia oscurità e lo aveva fatto senza batter ciglio, senza alcun ripensamento, e lei aveva portato un po’ di luce.
Quello di Dirty games è un mondo fatto di limiti che vengono superati, di promesse infrante, di pregiudizi cancellati con un colpo di spugna. Un mondo fatto di Alathea, una ragazza con tanti sogni nel cassetto, ambiziosa e tenace quanto innocente, e di Sebastian, un uomo corrotto che ne ha viste tante da non conoscere più il limite tra bene e male, giusto e sbagliato. Porterà la ragazza nel suo mondo, le farà assaggiare il peccato prima a piccole dosi, poi fino a farla finire dentro senza possibilità di scampo. 
Quando si incontra un uomo come Sebastian il destino è già segnato, ma Alathea non è una che si arrende facilmente. Continua a combatterlo, a combattere ciò che inizia a provare per lui, quell’insana attrazione che la spinge a tentare, a concedersi, a vendere se stessa. Sarà una bella sfida, ritmata e intrigante, che li porterà dritti l’uno tra le braccia dell’altra, ma non senza spargimento di sangue. 
Alathea si perderà, non saprà più dov’è la retta via e cosa fare per seguirla ma, cosa eccezionale, non farà nulla per ritrovarla. Si lascerà andare, seguirà la corrente. 
Lui era sbagliato. Lui era contorto. Lui non era giusto per me. Lui era pericoloso.
Quando si “gioca” con due personaggi con una personalità così spiccata suppongo sia difficile riuscire a tirare le fila dell’intera storia e giustificare ogni cambio di rotta. Sarà per questo che alcuni cambiamenti sono riuscita a comprenderli, altri mi sono sembrati troppo affrettati. L’amore ci cambia, e questo il romance ce lo ha insegnato fin troppo bene. Tutti, e dico tutti, i cattivi finiscono – almeno in parte – a redimersi per amore. Forse non perdono del tutto la loro indole, ma un piccolo cambiamento c’è sempre. Cambiamento giustificato, perché l’amore è la forza più potente del mondo e come un uragano stravolge ogni cosa. Il cambiamento di Sebastian e Alathea per amore l’ho capito bene, anche se attenzione: Sebastian non cambia la sua personalità, è uno di quelli che, nella vita, non si redime. È cattivo quando incontra Alathea e resta cattivo fino alla fine. A cambiare è il suo modo di approcciarsi all’amore, alle donne, al cuore. Impara che l’amore non è una debolezza da tenere lontana ma un tesoro prezioso che può arricchirgli la vita. Si “arrende” a ciò che prova per questa donna e questo è il suo unico e solo cambiamento (che conoscendolo, credetemi, è già tanto). 
Sebastian era un tipo duro e l’unica freccia che avevo nel mio arco era il mio corpo. Dovevo solo pregare che fosse abbastanza.
Il cambiamento di Alathea è quello che mi ha lasciata più perplessa e che non sono riuscita a giustificare del tutto. L’ho trovato a tratti poco credibile, perché l’amore è una cosa, la propria morale un’altra. L’Alathea che conoscerete a inizio libro è una persona troppo diversa da quella che diventerà, e forse in questo caso l’amore non c’entra neanche. Si tratta di un suo cambiamento personale, individuale. Uno stravolgimento radicale, da angelo a diavolo, a cui non è stato dedicato lo spazio giusto. Forse bastava aggiungere qualche capitolo in più per riuscire a comprenderlo appieno. 
L’intera storia non perde mai un colpo, il ritmo è serrato e avvincente. Una volta iniziato, il desiderio di sapere cosa ne sarà di questi due testoni è davvero tanto. Valentina Facchini stavolta ha osato tanto ed è giusto premiare il coraggio. Questa nuova versione mi piace proprio perché è audace e si pone l’intento di superare i limiti, come fanno i protagonisti di Dirty games. Adoro vedere le autrici che seguo dagli inizi reinventarsi e creare qualcosa di nuovo: è un esercizio stimolante per l’autore eper il lettore. 
Odierete Sebastian con tutte le vostre forze, perché è bastardo dentro e fuori. È un’anima nera a tutti gli effetti e da lui non si scappa. È una trappola mortale, che ti agguanta e ti porta con sé, che tu lo voglia o no. “Povera Alathea” è stato il mio pensiero costante durante la lettura. Sapevo come sarebbe finita, sapevo che l’amore avrebbe vinto, ma non potevo sapere quanto le sarebbe costato. 
Quanto mi avrebbe fatto soffrire pur di vedermi spezzata? Quanto gli avrei permesso di farmi soffrire pur di averlo?
Dirty games è un libro non adatto ai deboli di cuore, è un azzardo riuscito, un passo in avanti. È una lotta, un duello fatto di carne, passione e orgoglio. Cosa aspettate? Tuffatevi. 




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