UN ALTRO GIORNO ANCORA, BIANCA MARCONERO. Recensione.


Titolo: Un altro giorno ancora
Autore: Bianca Marconero
Editore: Newton Compton Editori
Pubblicazione: 19 aprile 2018
Genere: Contemporary romance
Prezzo: € 3,99 ebook; € 6,90 cartaceo


I sentimenti sono come i fiori selvatici. Crescono dove meno te l’aspetti.

Elisa Hoffman ha imparato presto a cavarsela da sola. Ultima di cinque fratelli, vive per la famiglia e per l’equitazione. L’esclusivo maneggio in cui lavora, alle porte di Milano, è il posto che ama di più al mondo, e mette da parte tutti i risparmi per riuscire a comprarsi Sparkle, un cavallo che ha addestrato per mesi. Tutti i suoi sogni, però, si infrangono alla notizia che Andrea, un ragazzo terribilmente bello e ricco, ha offerto più soldi e ha acquistato il cavallo che le era stato promesso. Elisa non si dà pace e riversa su di lui tutto il suo risentimento. Ma Andrea è davvero così freddo come sembra, o sotto il ghiaccio si nasconde qualcosa di diverso? Un imprevisto, un accordo e un’inattesa amicizia con il nemico permettono a Elisa di scoprire che il ragazzo, in realtà, possiede delle qualità inaspettate… Una storia sull’amore in tutte le sue declinazioni, e sui sentimenti che, come fiori selvatici, crescono in silenzio, senza che nessuno li annaffi. 


Siamo un noi di una chiarezza assoluta. Di una bellezza straziante. Siamo due nomi per una cosa soltanto. 
Elisa Hoffman sa bene che le cose belle non durano. O almeno nel suo caso è così. Disincantata, realista e sempre con i piedi per terra, la vita le ha insegnato a tenere duro, ad andare avanti sempre a testa alta nonostante le difficoltà e gli imprevisti. Da quando i suoi genitori non ci sono più andare avanti è stato più difficile, ma insieme ai suoi fratelli si è fatta forza. L’unico amore della sua vita, quello a cui non può e non vuole rinunciare, è il suo cavallino Omnia Sparkle. È la sua aria, la sua luce, la sua ragione di vita. Ha investito su di lui, lo ha tirato su con impegno, dedizione e amore. L’ha visto crescere insieme a lei, superare ostacoli insormontabili, paure che facevano tremare le gambe e poi spiccare il volo. Il sogno della sua vita, però, si infrange, quando il cavallo viene venduto a un ragazzo ricco e benestante. Andrea Serpieri è il suo nome. Un ragazzo schiavo del personaggio, uno di quelli con la puzza sotto al naso, precisini e ligi alle regole. Uno di quelli perennemente con la scopa nel… be’, sì, dai, avete capito. 
Elisa ha passato anni e anni a investire tempo e fatica su quel cavallo, a mettere da parte i soldi che le servivano per comprarlo, e poi puff, in un attimo tutto è svanito. 
Andrea, visto dagli occhi di Elisa, è una sorta di personaggio caricaturale. Con le sue camicie eleganti e sempre inamidate, i suoi trench da ragazzo perbene e quell’aria da ragazzo soddisfatto non perde occasione per stuzzicarla e starle addosso. Elisa lo odia, su questo non ha dubbi. E poi la condiscendenza, quella sì che la infastidisce più di ogni altra cosa. 
Appartengono a due mondi diversi, Elisa e Andrea. Sono due universi distanti: viziato e sicuro di sé lui, delusa e scettica lei. 
Quando Andrea le proporrà di “usare” il suo cavallo, Elisa non potrà credere a quelle parole. Inizierà a pensare che c’è qualcosa sotto, che quel gesto non ha senso, e che non vuole la carità di nessuno, tanto meno quella di Andrea Serpieri, la persona che odia di più al mondo.
Ma dietro l’odio sapete cosa c’è, vero? Ci sono attrazione, desiderio e, a volte, anche amore. 
Andrea ed Elisa sono vittime dell’incomprensione, del pregiudizio e della paura di soffrire. Incomprensione perché per l’intero romanzo – o quasi – non si capiranno. L’uno non capirà le intenzioni dell’altra. Si fraintenderanno, vedranno il male anche dove non c’è, non riusciranno a fidarsi. Il pregiudizio è quello di Elisa, che dopo tanti dolori si è chiusa in se stessa e ha deciso di non dare più fiducia a nessuno che non siano i suoi fratelli. Nessuno, tanto meno un ragazzo ricco a cui basta schioccare le dita per avere tutto ciò che desidera. La paura di soffrire perché Elisa di persone ne ha già perse tante e non vuole più lasciarsi spezzare il cuore; la paura di soffrire anche di Andrea perché ogni cosa che fa per Elisa gli viene sbattuta in faccia, anche le più belle. 
La diffidenza della ragazza sarà un grosso ostacolo da superare, perché che si parli di amicizia o d’amore Andrea prenderà solo porte in faccia. 
Mi sono letteralmente innamorata di Bianca Marconero ai tempi di L’ultima notte al mondo. Diciamocelo, un’autrice che come titolo per il suo romanzo sceglie una canzone di Tiziano Ferro può non essere il top dei top? Poi mi sono innamorata una seconda e una terza volta leggendo la sua storia e conoscendo Marco, il protagonista. Quando ho saputo della pubblicazione di Un altro giorno ancora il desiderio di abbracciare Bianca e stritolarla era fortissimo. Quando ho stretto tra le mani il libro è stato il paradiso. Mi sono messa comoda sulla mia nuvoletta e ho iniziato questo nuovo viaggio. La panacea. Non potevo chiedere di meglio. 
Ormai è chiaro: questo ragazzo è la cosa più accesa che abbia mai toccato. Questo ragazzo brucia. E io con lui. 
La scrittura di Bianca è divina, il suo stile è scorrevole e originale. I battibecchi fanno divertire, arrabbiare, gioire. Ho impiegato poche pagine prima di diventare la versione fan girl di me stessa. 
Con Andrea è stato, come con Marco, colpo di fulmine. I personaggi maschili che nascono dalla penna della Marconero hanno una marcia in più: sono bastardi ma con ingenuità. Mi spiego meglio. Ne combinano di tutti i colori, sono dei diavoli sotto mentite spoglie, eppure non si può odiarli. Perché sono teneri, con una sola frase o un solo gesto sanno farsi perdonare e annullare ogni errore commesso. Sono dolci, toccano il cuore della protagonista e del lettore squarciandolo e prendendosi un posto importantissimo. 
E allora scatta il perdono. Non è possibile avercela con loro. Proprio no. 
Andrea è meraviglioso, un personaggio singolare, da adorare e venerare. Ho amato la sua compostezza, la sua rigidità, il suo essere sempre così preciso e noioso. Vivergli accanto sembra terribile, perché nessuna donna può avvicinarsi a tanta perfezione, eppure avrei voluto fosse vero per toccarlo, amarlo, abbracciarlo. Nelle sue follie, nei suoi deliri, io l’ho amato e non l’avrei voluto diverso da com’è. 
Elisa è una ragazza tosta, di quelle che mi fanno gridare a voce alta: “Elisa Hoffman, mi inchino a te!”. È insopportabile, perché, diciamolo, la sua testardaggine ha creato non pochi problemi, ha spezzato il cuore del fragile Andrea e questo non l’avrei mai voluto. È una donna con la D maiuscola, con gli attributi. È tenace, caparbia e indipendente. Non si piega e non si spezza di fronte a niente. 
Un altro giorno ancora è amore puro. Amore per le proprie passioni, amore per gli animali, amore per la famiglia. Un amore che mi ha fatto sognare e passare delle ore bellissime, senza averne mai abbastanza. Perché è questo che fanno le storie di Bianca Marconero: creano dipendenza. Ne voglio ancora, e ancora, e ancora. 
«Quindi domani è finita?» Non sa ancora a cosa stiamo andando incontro, eppure sembra avere la mia stessa paura di vederla svanire troppo presto. E forse è per questo che ho di nuovo la sua bocca sulla mia. Forse è per questo che mi bacia in un modo così struggente da spezzarmi il fiato. Per ricordarmi che questa cosa potrebbe essere difficile da accantonare. Che è già difficile. «Forse finisce», dico sulla sua bocca. «O forse ci prendiamo un altro giorno ancora, chi lo sa…»
E proprio per questo approfitto di questo momento per chiedere a Bianca di scrivere, e in fretta frettissima, il romanzo su Vittorio e Bianca, rispettivamente fratello di Elisa e sorella di Andrea. Bianca, dacci altro amore, regalaci un altro romanzo da cinque stelle. So che tu puoi. 
Un altro aspetto che ho riscontrato in questo romanzo e che mi ha fatto innamorare è la crescita dei personaggi. Elisa ha finalmente aperto le porte del suo cuore; è stato un percorso difficile, lungo ed estenuante, eppure ce l’ha fatta. Ritorna ad amare grazie ad Andrea, grazie a Sparkle, grazie alle cose belle. Perché la vita è fatta anche di questo. Sparkle è il terzo protagonista, posso dire che ho amato questo cavallo? È lo specchio di Elisa, delle sue paure, dei suoi timori, dei suoi successi. Le loro vite procedono di pari passo, ogni dolore va condiviso e per questo dimezzato, ogni successo riempie il cuore di una dose di felicità doppia. Anche la crescita di Andrea è evidente, finalmente si spoglia degli abiti cuciti su misura per lui, decide di rischiare e di mettersi in gioco, costi quel che costi. Nel corso del romanzo acquista la forza di urlare a gran voce i suoi sentimenti, ed era quasi ora che lo facesse. 
Andrea ha schiuso le labbra. Mi si spalanca una voragine nello stomaco, mi aggrappo ai suoi polsi e mi dico che no, per niente al mondo ricambierò un bacio di cui non capisco neanche il motivo. Ma la mia bocca ha già disertato, stringe un patto con la sua, ignorando i nostri cuori. Quello che ne esce è un bacio senza precedenti. È un bacio che li mette in fila tutti e li manda a casa. Un bacio che non c’è proprio paragone. Da qui si ricomincia, da qui li misurerò tutti. Come può il Bacio Supremo originare da premesse così assurde? 
E allora è proprio il caso di dirlo: grazie, Bianca. Perché le tue storie sono uniche, emozionanti, significative. Racconti l’amore in un modo tutto tuo, servendoti di storie semplici e di personaggi ordinari. Storie a cui tu, e solo tu, sai dare luce e importanza. 
Un piccolo commento sull’estratto inedito scritto dal pov di Andrea, +1, che trovate su Amazon gratis: quante volte potevo innamorarmi del protagonista? Dieci, cento, mille. Questo capitolo me l’ha dimostrato. Andrea, sei un cuore. Sei la dimostrazione che non serve essere dei bad boys per rubare il cuore di una donna e farla capitolare. Di te ho amato la dolcezza, le fisse maniacali tipo quella dei multipli di cinque, l’abitudine a non esprimere quasi mai l’amore che provi, l’attitudine a salvare gli altri e a preoccuparti per loro. 
Non avete ancora acquistato Un altro giorno ancora? Che state aspettando? Correte. 






Nessun commento