LA LIBRERIA DOVE TUTTO È POSSIBILE, STEPHANIE BUTLAND. Recensione.


Titolo: La libreria dove tutto è possibile
Autore: Stephanie Butland
Editore: Garzanti
Pubblicazione: 8 febbraio 2018 
Genere: Narrativa
Prezzo: € 9,99 ebook; € 17,90 cartaceo


I libri mi conoscono meglio di chiunque altro.

Mi fido solo di loro.

Perché sanno sempre darmi le risposte che cerco.


Nel cuore di York, nel Nord dell’Inghilterra, c’è una piccola e fornitissima libreria. È il rifugio preferito della giovane Loveday Cardew. L’unico luogo che sia mai riuscita a chiamare casa. Solo qui si sente al sicuro. Solo qui può prendersi cura dei libri proprio come i libri si prendono cura di lei. Perché è attraverso le loro pagine che la giovane libraia riesce a comunicare le emozioni e i sentimenti più profondi: la solitudine di Anna Karenina; la gioia di vivere di La fiera della vanità; le passioni travolgenti di Cime tempestose. 
Fino al giorno in cui comincia a ricevere misteriosi pacchi ricolmi dei libri con cui è cresciuta, e inizia a pensare che qualcuno stia cercando di mandarle un messaggio. Qualcuno che, forse, la conosce bene e che conosce anche la sua infanzia, divisa tra una madre assente e una donna che ha cercato di esserne il sostituto. Un’infanzia piena di ricordi difficili. Loveday non ha la minima idea di chi possa essere e del motivo per cui il misterioso mittente si ostini a non lasciarla in pace. Sa solo che non può più continaure a nascondersi e a fare finta di niente: se vuole costruirsi un futuro diverso, migliore, deve affrontare il passato che ha fatto di tutto per lasciarsi alle spalle. Al suo fianco, pronto ad aiutarla a raccogliere tutto il coraggio di cui ha bisogno, c’è il brillante e dolcissimo Nathan, poeta in erba, l’unico che sembra conoscere la strada per arrivare al suo cuore. A poco a poco, con i suoi versi pieni di speranza, riesce a scalfire il guscio che Loveday si è costruita intorno e a regalarle la promessa di una felicità che lei, in fondo, non vede l’ora di afferrare.


La libreria dove tutto è possibile è un esordio brillante e originale che ha saputo conquistare il cuore dei librai di tutto il mondo. Nessun’altro romanzo è riuscito a dipingere in modo altrettanto emozionante e delicato la realtà quotidiana di una libreria e la passione di un libraio che, da custode della letteratura, ne fa dono a piccoli e grandi lettori. Perché la libreria è il luogo giusto per trovare la risposta a tutte le nostre domande: basta saper ascoltare e fidarsi di quello che i libri hanno da raccontarci.  



Loveday è una ragazza con un passato difficile. Suo padre l’adorava, erano una bella famiglia, lei, la sua mamma e il suo papà. Finché il papà non ha perso il lavoro e tutto è precipitato all’improvviso. Il rapporto tra i suoi genitori ha cominciato a creparsi, velocemente e inesorabilmente. Prima frecciatine, poi la ricerca incessante di un nuovo lavoro, la voglia di andare avanti alternata alla voglia di buttarsi giù e di trovare un capro espiatorio su cui sfogare le proprie paure e frustrazioni. La famiglia felice si è distrutta e un evento, più grave e irreversibile degli altri, ha portato Loveday a finire in affidamento. La famiglia adottiva sarà rappresentata da una donna che proverà a starle vicino, ad aiutarla a superare il suo dolore, ma Loveday non riuscirà mai a essere felice come lo era un tempo.
Oggi si è rimessa in piedi, lavora in una libreria perché i libri sono il suo amore più grande, ha Archie, il suo capo, che tiene a lei e non smette mai di darle consigli. Si è lasciata alle spalle il dolore, le paure, le domande. Non vede più sua madre, non vuole sapere neanche dove si trovi. E va bene così, perché riesce ad andare avanti.
Un rapporto con un uomo si rivelerà essere l’ennesima delusione: Rob alzerà le mani su di lei e dimostrerà di avere problemi di personalità aggravati da un uso/abuso di medicinali. Loveday scapperà da quella situazione, da quella casa, da quell’orrore portandosi addosso una cicatrice in più da aggiungere alla collezione.
L’incontro, poi, con Nathan, in qualche modo, cambierà le carte in tavola.
Nathan Avebury è un mago/poeta. Mette su spettacoli di magia per grandi e piccini, e nel tempo libero scrive poesie che ama recitare in pubblico. Una personalità strana, la sua, che colpirà immediatamente Loveday.
La libreria dove tutto è possibile è la storia di una donna che riapre le porte del suo passato, o meglio che vede riaprirsi le porte del suo passato; di una donna che deve fare i conti con i suoi fantasmi, perché, si sa, per quanto cerchiamo di dimenticare e di lasciarci alle spalle ciò che ci ha fatto male, esso tornerà.
È arrivato il momento di chiudere i conti, di riaprire certe ferite che ancora sanguinano solo per vederle finalmente disinfettate e in via di guarigione. Solo affrontando a testa alta il passato Loveday potrà vivere serenamente il presente e il futuro.
Una serie di circostanze la porteranno indietro, a fare i conti con l’adozione, con ciò che è successo nella sua casa d’origine con i suoi genitori, sul perché sua madre abbia compiuto un gesto estremo. Preferisco non svelarvi nulla della sua situazione familiare perché l’autrice ha scelto di farci conoscere i fatti poco alla volta, capitolo dopo capitolo fino ad arrivare a metà libro. In un andirivieni tra presente e passato entrerete nella vita di Loveday bambina, poi adolescente. E finalmente tante cose acquisteranno un senso, tante domande riceveranno risposta.
Il viaggio della protagonista è significativo, profondo, raccontato magistralmente. Ogni passo compiuto la porterà a scavare dentro di lei, ad analizzarsi, a conoscersi più a fondo. E aiuterà anche il lettore a entrare nella sua vita.
Archie è un personaggio chiave tanto quanto lo è Nathan. L’uomo sarà per Loveday come un padre, colui che si prenderà cura di lei, che deciderà di darle una chance quando tutto il mondo le ha sbattuto la porta in faccia. Farà di lei una ragazza più sicura di sé, che sa quello che vuole, che ama il suo lavoro e che grazie ai libri ritrova la pace. Archie è la voce della saggezza, della maturità, il consigliere che ognuno di noi dovrebbe avere. Affettuoso, protettivo, altruista. Proprio come solo un genitore sa essere.
Mi sono affezionata tanto a lui nel corso della lettura, cosa che inizialmente mi sembrava impossibile. Ho adorato la sua dolcezza, le spinte che ha dato a Loveday quando ne aveva bisogno.
Nathan è un personaggio che resta sempre un po’ in ombra. Nella parte finale, ancora di più, sarà messo alla gogna, e finirà per pagare per tutto ciò che è successo alla ragazza.
Perché Loveday è anche una ragazza fragile, insicura, arrabbiata con il mondo in maniera silenziosa, incapace di aprirsi al mondo e agli altri. Il suo rifugio sono sempre stati i libri.
E veniamo a loro: i libri. Protagonisti indiscussi, insieme a Loveday, di questo romanzo.
L’ambiente sereno e rilassante delle librerie è stato ricreato da Stephanie Butland in maniera eccellente. Il lettore legge e finisce per credere di trovarsi realmente immerso tra scaffali e scaffali di libri. Tutto diventa sospeso, anche le emozioni forti dei protagonisti. Tutto passa in secondo piano di fronte alla meraviglia della carta. I libri come rifugio, come salvezza, come àncora.
La lettura come valvola di sfogo, come dimora sempre pronta ad accoglierci, nonostante fuori la pioggia batta forte e la tempesta sia impetuosa. Come una zattera sempre pronta a raccoglierci e a portarci in salvo.
Chiunque abbia lavorato in una libreria per più di un pomeriggio vi dirà che la gente compra i libri per i motivi più disparati. C’è il puro e semplice amore per i libri, la consapevolezza che lì dentro c’è una via di fuga, un’occasione per imparare, un posto per scatenare e far giocare la mente e il cuore. Un consiglio, un passaggio in tv, il desiderio di perfezionarsi, la voglia di far colpo, la speranza di diventare una persona migliore: tutti motivi validi…
La libreria dove tutto è possibile è un romanzo profondo, introspettivo, in alcuni punti eccessivamente descrittivo. Proprio tra queste descrizioni così curate e certosine la mia attenzione ha rischiato di venire meno. Tuttavia se avete voglia di leggere qualcosa di diverso dal romance, in cui la storia d’amore viene sostituita da una storia di vita, questo libro potrebbe fare al caso vostro.
Se amate i libri incondizionatamente e tante volte sono stati capaci di portarvi in salvo, allora avete un’altra ragione ancora per dare una possibilità a questo romanzo.
Amo i libri perché non gliene importa se gli slip e la brassière sono abbinati o se i capelli sono lavati. Amo i libri perché non invadono i territori se ne stanno buoni buoni sui ripiani con atteggiamenti mai provocatori. Amo i libri perché non provano interesse per quello che serbi nel tuo cuore e per tutte le esperienze pregresse. Amo i libri perché se ne infischiano di quelli che, finita la lettura, un giudizio arrischiano. Amo i libri perché non ti valutano se sei laureato o dai programmi televisivi a cui sei abituato. Amo i libri perché non dicono se va bene tatuarsi o se è sbagliato avere pochi amici di cui fidarsi. Amo i libri perché non gliene importa.




2 commenti

  1. Volevo leggerlo :( E niente, lo metterò in coda comunque.

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    1. È consigliato! La valutazione è 3 libri. Se ti piace il genere leggilo :)

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